Treviglio, Minuti vota la Borghi
Federico Merisi apre al dialogo

Al ballottaggio di Treviglio non parteciperanno direttamente: Federico Merisi, Luigi Minuti e Patrizia Siliprandi, rimasti fuori dallo scontro, con il complessivo 29,25% ottenuto al primo turno elettorale potrebbero in teoria modificare, se non capovolgere, il risultato iniziale.

Al ballottaggio non parteciperanno direttamente, ma Federico Merisi, Luigi Minuti e Patrizia Siliprandi, i candidati sindaco rimasti fuori dallo scontro a due, con il complessivo 29,25% ottenuto al primo turno elettorale potrebbero in teoria modificare, se non capovolgere, il risultato iniziale.

Esclusi gli apparentamenti da parte del centrodestra, sul fronte centrosinistra resta aperto il dialogo soprattutto tra Ariella Borghi e Federico Merisi, uno dei riformisti del Pd che ha voluto candidarsi per un'altra coalizione di centrosinistra formata da Idv, Api e liste civiche «Insieme-Merisi sindaco» e «Treviglio democratica».

Merisi (12,11% al primo turno) si è detto disponibile a sostenere al ballottaggio il sindaco uscente: «Abbiamo sempre avuto una particolare apertura verso la Borghi, cui spetterà la prima mossa per cercare un eventuale apparentamento che noi accetteremmo. Noi siamo sempre stati aperti al dialogo, che caratterizza il nostro modo di agire».

Merisi ha preso in esame anche i risultati comunali: «Il dato più significativo è la mancata vittoria al primo turno del centrodestra, Treviglio è andata controtendenza a differenza di altri comuni dimostrando anche come il centrosinistra sia ben radicato. Pensavo, con le quattro liste in mio sostegno, di andare al ballottaggio: il risultato è comunque buono, ci fossimo mossi prima, sarebbe stato più positivo. Gratificante è il fatto di essere stato scelto da due partiti e due liste civiche che hanno visto in me la persona capace di avviare il disegno di una nuova Treviglio».

Chi non gradisce, invece, gli apparentamenti è Luigi Minuti (11,51%), la cui candidatura è stata sostenuta dall'Udc e da «Treviglio giovane» e «Treviglio attiva»: «Sono contrario agli apparentamenti, capaci di danneggiare i candidati che li fanno, perché se migliorano le possibilità di vincere le elezioni peggiorano le probabilità di amministrare al meglio la città: creano una compagine eterogenea e, quando si è diversi, è più difficile governare».
<+tondo>Quanto al primo turno: «Sono soddisfatto per i voti ottenuti dalle mie liste, soprattutto le civiche, ma onestamente posso affermare che si poteva fare di più. Nel complesso la mia analisi è critica: perché è prevalsa la politica rispetto ai temi amministrativi e perché il risultato è in controtendenza, se confrontato con quello nazionale, dove c'è la crisi del centrodestra, che invece a Treviglio prevale, così come recupera posizioni il centrosinistra qui da noi in ritardo».

Minuti ha le idee chiare su apparentamenti e sul voto al ballottaggio: «Voterò Ariella Borghi perché è nelle condizioni di continuare a governare Treviglio, ha una squadra capace e coesa e poi lei è un campione nell'essere trevigliese».

Contraria agli apparentamenti è anche Patrizia Siliprandi (5,65%), candidata sindaco delle liste civiche «Uniti per Treviglio», «Per cambiare» e «Per Siliprandi». «A coloro che ci hanno votato potrò dare solo indicazioni su alcune linee programmatiche presentate da uno dei due candidati sindaco e alla Giunta che verrebbe formata. A me non interessa l'apparentamento per avere un posto in Consiglio, perché se avessi voluto sedermi ai banchi della Giunta potevo rimanere dov'ero, nella Lega, avendo garantito la carica di vicesindaco e assessore all'Ambiente».

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