I lavoratori della Provincia
in «stato di agitazione»

Stato di agitazione fra i dipendenti della Provincia di Bergamo. «I lavoratori - recita una nota di sindacati e Rsu - ritengono che la Provincia ponga gli stessi in una posizione di incertezza, precarietà e difficoltà ad erogare i Servizi»

Stato di agitazione fra i dipendenti della Provincia di Bergamo, che hanno espresso la loro «ferma volontà di opporsi ad una pluralità di atti e di comunicazioni che l'amministrazione Provinciale ha assunto o effettuato».

«I lavoratori - recita una nota di sindacati e Rsu - ritengono che la Provincia di Bergamo pone gli stessi lavoratori in una posizione di incertezza, precarietà e difficoltà ad erogare Servizi che dignitosamente sono stati sinora svolti».

«L'assemblea del 1° giugno ha dato mandato alle Organizzazioni Sindacali Territoriali ed alla Rsu di promuovere tutte le iniziative e le forme di mobilitazione necessarie perché la vertenza trovi una rapida soluzione, di proclamare lo stato di agitazione del personale».


Questi in sintesi agli atti e le comunicazioni oggetto della vertenza e contenuti in un comunicato di sindacati e Rsu.

«DGP n° 260 del 30/5/2011 avente per oggetto “risorse decentrate anno 2011. Direttiva per la definizione dei vincoli di ordine finanziario e delle priorità” nella quale la Giunta stabilisce di procedere unilateralmente alla modifica del contratto integrativo decentrato.
Le organizzazioni sindacali e la RSU hanno ribadito più volte all'Amministrazione Provinciale che l'attuale giurisprudenza ha confermato l'impossibilità ad oggi di applicare unilateralmente disposizioni contrattuali in presenza di un contratto valido. Il contratto decentrato della Provincia è vigente sino al 31.12.2011. Con queste premesse è evidente la mancanza di volontà della Provincia ad un confronto costruttivo con i lavoratori.

DGP 241 del 23/05/2011 inerente l'adozione unilaterale da parte dell'Amministrazione Provinciale della metodologia per un sistema integrato di valutazione della performance organizzativa della Provincia e dei dipendenti, la cui redazione è stata affidata ad un consulente esterno.
Le organizzazioni sindacali e la RSU hanno contestato all'Amministrazione Provinciale di aver adottato un sistema di valutazione per l'anno 2011 a metà dell'anno oggetto della valutazione, calandolo dall'alto in una realtà che vede il personale completamente estraneo a tutto il processo. Il D.L.vo 150/09 (decreto Brunetta) richiede strumenti chiari, oggettivi, trasparenti, per la raccolta delle informazioni, la definizione degli obiettivi, le valutazioni e le motivazioni che le sottintendono. Le organizzazioni sindacali e la RSU hanno chiesto inutilmente che il sistema di valutazione fosse studiato in modo da porsi, per l'anno 2011, in una fase sperimentale senza stravolgere il CCDI esistente.

Direttiva del Direttore Generale inerente il rimborso delle spese per l'utilizzo del mezzo proprio per ragioni di Servizio. In mancanza di mezzi della Provincia, è stato chiesto ai lavoratori di utilizzare la propria auto disponendo (anche per il passato) di rimborsare unicamente il solo costo del biglietto del mezzo di trasporto pubblico più conveniente per quel tragitto con la conseguenza che verrà così addebitata al lavoratore la differenza. Considerato che in alcuni Servizi il budget 2011 assegnato per l'acquisto del carburante delle auto di servizio si è già esaurito, con cosa si muoveranno i lavoratori sul territorio provinciale?

Nota del 5/5/2011 del Direttore Generale inerente la sospensione del pagamento dell'incentivo della progettazione interna. Le organizzazioni sindacali e la RSU sostengono da sempre che la progettazione interna è una modalità attraverso la quale l'Amministrazioni Provinciale risparmia sulle milionarie progettazioni esterne. Ora, dopo aver sospeso per diversi mesi i pagamenti delle competenze degli anni passati, con una interpretazione rigida e non condivisibile della norma sospende nuovamente il pagamento delle competenze spettanti ai lavoratori senza pianificare quando e in che modo verrà erogato quanto dovuto. Per riassumere, il concetto che l'Amministrazione sta portando avanti è quello di ottenere da subito la prestazione professionale (in alcuni casi anche in orari notturni) senza garantire il corrispondente pagamento.

Volontà del Presidente della Provincia di Bergamo, comunicata più volte tramite la stampa locale, di modificare sede e mansioni di alcuni lavoratori per sopperire alle carenze di organico del Tribunale di Bergamo. Le organizzazioni sindacali e la RSU ritengono che con le dichiarazioni rilasciate il Presidente ha nuovamente creato un'occasione per dare dei dipendenti della Provincia di Bergamo un'immagine non veritiera e irrispettosa della dignità delle persone. Oltre a ciò, lo spostamento del personale, farebbe gravare tutte le attività svolte da quest'ultimi su altri lavoratori con una chiara difficoltà a mantenere la qualità e la quantità dei servizi resi ai cittadini bergamaschi. Posto, comunque, che il Tribunale di Bergamo abbia effettivamente bisogno di personale ausiliario.

Volontà dell'Amministrazione Provinciale di stravolgere il servizio di presidio del territorio che da sempre offre ottimi risultati a costi estremamente limitati, garantendo 24 ore su 24 e 365 giorni l'anno la disponibilità di decine di operai e tecnici, pronti ad intervenire anche fuori dall'orario di lavoro (con oltre seicento interventi all'anno) per risolvere problemi legati alla sicurezza dei cittadini. Le organizzazioni sindacali e la RSU sostengono che il nuovo modello organizzativo proposto, oltre a mortificare il personale da un punto di vista economico, determinerà un netto peggioramento della qualità del servizio erogato.

DGP n. 216 del 02/5/2011 inerente l'adozione di un atto che annulla l'accordo in essere con il Comune di Bergamo per la riserva di posti negli asili nido in favore dei figli dei dipendenti provinciali di ruolo. Le organizzazioni sindacali e la RSU ritengono che con questo atto l'Amministrazione Provinciale, compie un notevole passo indietro non ritenendo importante rinnovare e riaffermare l'impegno volto a creare ambienti sereni per i genitori che lavorano consentendo di facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia ed annullando di fatto l'unico concreto impegno in tale ambito. E necessario precisare che tali posti non sono sottratti ai cittadini del Comune in quanto la Provincia di Bergamo con apposita lettera di intenti in data 23/07/04 aveva manifestato l'intenzione di aderire al progetto del Comune di Bergamo per l'istituzione di un asilo nido inter-aziendale e che lo stesso Comune di Bergamo aveva ottenuto il finanziamento per la realizzazione di tale progetto. L'iniziativa rispondeva a una nuova cultura di impresa che riconosceva all'ente anche un ruolo etico-sociale di reale impegno verso i propri dipendenti e verso le loro esigenze e che promuoveva altresì l'immagine dell'ente, la sua visibilità sul territorio, migliorando il clima interno, la fiducia e il senso di appartenenza dei dipendenti, fidelizzando le risorse umane, principale ricchezza dell'ente, con conseguente diminuzione del turn-over».

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