«Giù le mani dall'Atalanta»
In 4 mila sfilano in centro

Sono stati circa 4 mila i tifosi che hanno partecipato alla «Marcia "a testa alta" dell'orgoglio atalantino». Con lo striscione «Giù le mani dall'Atalantanta» i supporters hanno sfilato per il centro. Tra loro anche alcuni politici.

Dopo essere scesi in piazza per festeggiare la promozione, nella serata di giovedì 10 giugno i tifosi atalantini lo hanno fatto per esprimere la propria solidarietà in un momento tutt'altro che semplice. Intorno alle 21 dal piazzale della Malpensata è partita infatti la «Marcia "a testa alta" dell'orgoglio atalantino» che si è diretta verso piazza Matteotti, una manifestazione organizzata dai tifosi della Curva Nord in segno di solidarietà alla società nerazzurra in questo momento delicatissimo che vede l'Atalanta coinvolta nell'inchiesta sulle scommesse.

A sfilare tra cori, fumogeni, striscioni e bandiere circa 4 mila tifosi. «Atalanta, folle amore nostro», «Orgoglio e indignazione di fronte a questa situazione», «L'Atalanta non si tocca» e «I processi in Tribunale, basta fango su tv e giornali» sono alcuni degli striscioni preparati, oltre ai tanti numeri «27» per simboleggiare la vicinanza al capitano Cristiano Doni.
Davanti al corteo - con il megafono in mano - Claudio Galimberti, conosciuto come «Bocia». Presenti anche l'assessore regionale leghista Daniele Belotti, al consigliere regionale del Pd Matteo Rossi e al segretario della Cisl Lombardia Gigi Petteni.

«Non si può voltare le spalle a chi ha dato così tanto a Bergamo e all'Atalanta» ha detto Daniele Belotti arrivato con il corteo in piazza Matteotti e riferendosi al capitano Doni. Sul palco montato davanti al Comune il «Bocia» ha fatto da «presentatore» della serata: «Noi accettiamo qualsiasi decisione della giustizia sportiva - ha detto ai tifosi -, ma vogliamo vedere le prove - ha urlato, iniziando a cantare -: giù le mani dall'Atalanta». Sul palco anche Matteo Rossi e Gigi Petteni.
«Questa manifestazione non è fatta per piangersi addosso nè per fare vittimismo - ha detto Petteni -. Siamo vicini all'Atalanta anche nei momenti difficili. Mi inquieto quando sento parlare i giudici di sensazioni. Chi ha in mano la giustizia deve solo accertare la verità». Matteo Rossi, consigliere provinciale del Pd, aggiunge: «Si è detto che era una marcia anti-giudici ma non c'è loro miglior alleato di un movimento popolare che chiede chiarezza. In questi giorni è passata un'immagine negativa di Bergamo, vogliamo far vedere che invece l'Atalanta è un simbolo che unisce e non che divide».
Tra i politici in corteo anche la senatrice di centrodestra Alessandra Gallone: «Non ci piacciono i giudizi a priori, sono qui per difendere lo sport - ha detto -. L'Atalanta è una fede e noi tifosi stiamo male per quanto sta accadendo. Gli errori di pochi non devono compromettere il cuore di tanti». «Quello che abbiamo fatto stasera è una dimostrazione di democrazia e civiltà – ha concluso il giornalista Xavier Jacobelli -. L'inasprimento delle pene di queste ore è sintomatica del fatto che nel sistema regna un certo caos. Prima di condannare, chi di mestiere il mestiere del giornalista deve avere in mano fatti concreti».

La manifestazione si è conclusa poco dopo le 22 con il Bocia che ha salutato la folla e ha riferito che il capitano Cristiano Doni avrebbe telefonato a un tifoso e amico per ringraziare del calore e del supporto.

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