Aido, una storia lunga 40 anni
Ma ora calano i donatori effettivi

Dalla nascita del Dob, da cui è poi stata fondata l'Aido, sono passati 40 anni. Se Giorgio Brumat, il padre del Dob, fosse ancora vivo, sarebbero queste le sue parole: «Ora serve una rivoluzione culturale». Ma i donatori effettivi sono in calo.

Dalla nascita del Dob, Donatori organi Bergamo, da cui è poi stata fondata l'Aido, sono passati 40 anni. Se Giorgio Brumat, il padre del Dob, fosse ancora vivo, sarebbero queste le sue parole: «Ora serve una rivoluzione culturale».

«Oggi, nel 2011, la donazione di organi deve diventare un atto naturale per tutti, grandi e piccini». È Leonida Pozzi, decano dell'Aido di Bergamo, presidente regionale dell'Associazione (la provinciale è Monica Vescovi), a ripercorrere la storia dell'«esercito» nato a Bergamo, che è oggi la colonna portante della «macchina» di vita dei trapianti.

E dietro i numeri dei trapianti, con Bergamo e gli Ospedali Riuniti in prima fila, punto di riferimento italiano ed europeo, ci sono tantissime persone con una esistenza sospesa in attesa di un «sì».

Al 31 dicembre 2010 erano 62.430 gli iscritti Aido nella Bergamasca (1.416 in più del 2009), con numeri ben al di sopra delle altre province lombarde (Milano 36.747, Brescia 45.428, Monza 34.360). In Lombardia, prima regione d'Italia, gli iscritti Aido a fine 2010 erano 332.051 (2.441 rispetto al 2009), mentre in tutta la Penisola 1.178.804 (4.489 in più del 2009).

Ora però sono in calo i donatori effettivi, e aumentano le opposizioni al dono. Questo, mentre i cittadini che hanno espresso il consenso alla donazione dei propri organi, in Italia sono, a marzo 2011, 103.239 registrati all'Asl e 1.150.910 iscritti all'Aido.

«Se quest'ultimo è un dato più che positivo – spiega Leonida Pozzi, presidente regionale Aido –  stanno però crescendo i "no" alla donazione». In Italia i donatori segnalati (ovvero le persone che hanno avuto una lesione cerebrale e che, dopo osservazione medica e la dichiarazione di morte, potrebbero donare gli organi) nel 2010 sono stati 2.276, gli effettivi 1.175, quelli utilizzati (ovvero i donatori a cui si è potuto effettuare il prelievo) 1.087, con un calo di 90 donatori effettivi e 81 utilizzati in meno rispetto al 2009, mentre le opposizioni rispetto al 2009 sono cresciute dell'1,10%. Nel 2010 i trapianti sono stati 357 in meno (la media annua è di circa 3.000), con un calo del 35% rispetto al 2009.

Leggi tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 17 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA