Bergamaschi contro la Rai
«Violato il servizio pubblico»

La Rai ha violato il contratto di servizio pubblico e per questo gli abbonati hanno diritto a un risarcimento. È questo il ragionamento che muove la class action, un'azione collettiva risarcitoria, contro l'azienda televisiva promossa dall'associazione Altroconsumo.

La Rai ha violato il contratto di servizio pubblico e per questo gli abbonati hanno diritto a un risarcimento. È questo il ragionamento che muove la class action, un'azione collettiva risarcitoria, contro l'azienda televisiva promossa dall'associazione Altroconsumo e che a tutt'oggi ha raccolto oltre 42 mila pre-adesioni da parte di cittadini italiani.

Altroconsumo chiede alla Rai un risarcimento di 500 euro ad abbonato per il danno ricevuto. Nella Bergamasca sono almeno 689 gli abbonati Rai che per ora hanno detto sì alla class action (ma potrebbero essere di più, perché nei moduli di adesione la provenienza non è sempre specificata).

«Quella che viene chiesta - spiega Marco Pierani, bergamasco, responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo - è solo una pre-adesione alla causa. Quando e se il giudice valuterà ammissibile il procedimento, allora l'associazione ricontatterà tutti per perfezionare l'adesione, documentando anche il pagamento del canone Rai per il 2010, unica condizione per aderire alla causa collettiva. Per intenderci, non si deve essere soci di Altroconsumo, basta essere abbonati Rai».

Proprio mercoledì 22 giugno si è svolta a Roma la seconda udienza del procedimento, dopo un primo rinvio avvenuto l'1 giugno. E l'esame delle posizioni è stato rinviato all'8 luglio, mentre la Rai ha presentato un ricorso contestando ad Altroconsumo le modalità di informazione e pubblicizzazione dell'iniziativa. Tra 15 giorni si dovrebbe invece entrare nel merito.

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