Omicidio di Santo Barcella
Due uomini in stato di fermo

Due uomini sono stati posti in stato di fermo con l'accusa di omicidio in relazione all'uccisione di Santo Barcella, 70 anni, pregiudicato di Clusone, nel bergamasco, il cui cadavere fu trovato il 22 marzo scorso in un sacco dell'immondizia a Gandino.

Due uomini sono stati posti in stato di fermo con l'accusa di omicidio in relazione all'uccisione di Santo Barcella, 70 anni, pregiudicato di Clusone, il cui cadavere fu trovato il 22 marzo scorso in un sacco dell'immondizia a Gandino. Il provvedimento è stato emesso dal pm di Bergamo Carmen Pugliese, titolare dell'inchiesta sul delitto. Si tratta di due operai: G.T., 43enne di Gorno e pregiudicato, e B.P., 36enne kosovaro residente a Gazzaniga e con precedenti di polizia.

I due sono stati fermati nella tarda mattinata di venerdì 24 giugno, intorno alle 13, dopo essere stati chiamati nel comando dei carabinieri di Bergamo in via delle Valli: ora si trovano nel carcere di via Gleno in attesa di convalida del fermo. L'accusa è di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il movente dell'omicidio sarebbe da collocare nell'ambito di controversie per affari tra l'ucciso e i due fermati: si ipotizza si tratti di una truffa ai danni dei due per opera di Santo Barcella. In ballo ci sarebbero molti soldi.
Barcella era scomparso nel novembre precedente da Clusone e il suo corpo fu ritrovato il 22 marzo scorso. Le indagini dei carabinieri sono tese ad accertare se altre persone, oltre ai due fermati, abbiano avuto un ruolo nell'omicidio.

Da mesi decine di persone hanno sfilato davanti agli investigatori per essere sentite come testimoni. Le indagini sono state seguite dall'aliquota operativa dei carabinieri di Clusone e dal nucleo investigativo dei carabinieri di Bergamo. Tutto concentrati su uno specifico tema: il passato di Santo Barcella. È lì - ne sono convinti il pm Carmen Pugliese e i carabinieri - che si nasconde il movente di questo omicidio. Per questo motivo negli ultimi tempi sono stati passati al setaccio i conti e i movimenti bancari più recenti della vittima.

Che sia stato un regolamento di conti è infatti ormai assodato: un taglio alla gola, il cadavere impacchettato in un sacco di juta plastificata e poi abbandonato in un bosco che è stato la tomba del settantenne per quattro mesi. Lavoro da professionisti, non c'è che dire. Per questo pensare ad altri ambienti che non siano quello degli affari è un esercizio arduo. Tutto in questo omicidio è stato organizzato alla perfezione. La Mercedes di Barcella trovata chiusa fuori da un supermercato, sulla quale gli assassini probabilmente non sono nemmeno saliti. L'accurata scelta del luogo in cui abbandonare il cadavere e cioè i boschi di Valpiana, lungo la stradina che porta alla Malga Lunga, posti poco frequentati d'inverno, tanto è vero che il corpo è stato scoperto casualmente da un'escursionista a ridosso della primavera.

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