L'«Arlecchino» trova casa:
andrà in largo Gavazzeni

L'estate, di solito, è tempo di tormentoni. Questo luglio, invece, scioglie una volta per tutte un refrain che circola da un po': «L'Arlecchino dove lo metto?». La risposta finalmente c'è: nei giardini di largo Gavazzeni.

L'estate, di solito, è tempo di tormentoni. Questo luglio, invece, scioglie una volta per tutte un refrain che in città circola da un bel po': «L'Arlecchino dove lo metto?». La risposta finalmente c'è: nei giardini di largo Gavazzeni, a destra del Teatro Donizetti.

La «casa» definitiva (si spera) per la statua di Mario Gotti - itinerante da quando il Ducato di Piazza Pontida l'ha donata al Comune, fino all'attuale collocazione «provvisoria» nel cortile del palazzo della Provincia - è stata individuata con l'accordo degli enti coinvolti (Ducato, Comune e Provincia, appunto).

Lunedì, in Giunta provinciale, passerà la risoluzione anticipata del contratto di comodato d'uso gratuito (che aveva durata trentennale) della statua, «venendo incontro – precisa l'assessore alla Cultura di Via Tasso Giovanni Milesi – a una richiesta del Comune, che ne è proprietario e ha individuato una nuova collocazione che la rende maggiormente visibile».

Il sindaco Franco Tentorio (e il suo vice Gianfranco Ceci) confermano: «In questo modo rispondiamo a una forte richiesta del Ducato, realtà che contribuisce grandemente alla vita culturale della città». Desiderio del Ducato, infatti, dopo che la collocazione in largo Rezzara era sfumata (a suon di carte bollate da parte dell'autore della fontana che non gradiva la «contaminazione» con l'Arlecchino), è sempre stato che la statua rimanesse in centro città, «alla luce degli occhi dei bergamaschi».

Tutta la storia su L'Eco di Bergamo del 3 luglio

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