Bersani alla festa Pd di Seriate:
«Per governare 10 riforme»

«Adesso tocca a noi, punto. Governiamo tutti i capoluoghi di regione del Nord e non è finita qui». Pier Luigi Bersani cavalca il «nuovo vento» e dalla Festa democratica provinciale di Seriate scalda i muscoli, lanciando la sfida a Lega e Pdl.

«Adesso tocca a noi, punto. Governiamo tutti i capoluoghi di regione del Nord e non è finita qui». Pier Luigi Bersani cavalca il «nuovo vento» e dalla Festa democratica provinciale di Seriate scalda i muscoli, lanciando la sfida a Lega e Pdl.

Consapevole che «il prossimo giro non sarà solo un cambio di governo, bensì una ricostruzione del Paese». Il leader nazionale del Pd è accolto sul palco da una standing ovation e dalle note del «suo» Vasco Rossi. Ma è già da un'ora che si aggira a firmare magliette e copie del suo ultimo libro, accompagnato dai deputati Antonio Misiani e Giovanni Sanga, dai segretari Maurizio Martina (regionale) e Gabriele Riva (provinciale), dal consigliere regionale Mario Barboni.

Intervistato dalla giornalista Rosella Del Castello, ribadisce il valore di sprono del «Uè ragassi», tormentone crozziano, per invitare a non mollare proprio adesso, «a stare insieme, meglio se in allegria e a far ballare teste, perché il nostro è un progetto collettivo, non di un uomo solo al comando. La tristezza è un lusso per ricchi, noi continuiamo a tenere il morale alto anche se sono giorni difficili per il Paese».

La manovra, infatti, «è un disastro. Crescita zero, scarica su sociale, sanità e Comuni». Spostando l'analisi dal campo avversario in casa propria, Bersani ritiene «determinante un centrosinistra di governo da cui partire per una proposta larga, alle forze moderate e di centro. Una proposta che non siano 200 pagine fumose, ma dieci riforme chiare e da fare. Un messaggio onesto agli italiani stanchi di balle».

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