Licenziata in stato vegetativo
Scatta l'ispezione del ministero

Il ministero del Lavoro manderà a Bergamo ispettori per un controllo sul caso della donna licenziata perché da tredici mesi in stato vegetativo. L'azienda in un comunicato «rinnova la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia».

Il ministero del Lavoro manderà a Bergamo i propri ispettori per effettuare un controllo sul caso della donna bergamasca, madre di quattro figli, che è stata licenziata dall'azienda nella quale lavorava essendo da tredici mesi in stato vegetativo, ricoverata al Don Orione di Bergamo. Lo confermano fonti del ministero, sul caso si è infatti espresso il sottosegretario con delega alle Politiche sociali, Nello Musumeci.

Dopo che si è diffusa questa notizia l'azienda ha diffuso un altro comunicato: «La società Nuova Termostampi S.p.A., in merito alla triste vicenda apparsa in data odierna su diversi media, si dichiara fortemente dispiaciuta che una procedura corretta e di natura esclusivamente contrattuale e giuridica sia stata sovrapposta ad un caso umano drammatico rispetto al quale l'Azienda rinnova la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia».

La donna, secondo quanto denunciato mercoledì 13 luglio dalla Cgil locale, è stata licenziata perché l'azienda, la Nuova Termostampi di Lallio, avrebbe conteggiato i giorni di malattia dovuti alle gravissime condizioni fisiche della donna giudicando «la discontinuità della sua prestazione lavorativa» come un «evidente intralcio all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al suo regolare funzionamento».

Le parole di Musumeci: «Al di là dei rispettivi obblighi contrattuali, la condotta dell'azienda appare improntata a un rigido formalismo e a un rigore assolutamente inopportuni e inadeguati alla tragedia che ha colpito la sfortunata dipendente. La dignità della persona viene prima di ogni profitto d'impresa».

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