Infermiere originario di Fiobbio
muore volando in un canalone

Si sono concluse, purtroppo con il ritrovamento del corpo senza vita, le ricerche di Samuele Cugini, l'infermiere 46enne originario di Fiobbio di Albino che viveva da 15 anni in Trentino e lavorava all'Istituto Sacro Cuore di Arco.

Si sono concluse, purtroppo con il ritrovamento del corpo senza vita, le ricerche di Samuele Cugini, l'infermiere 46enne originario di Fiobbio di Albino che viveva da 15 anni in Trentino e lavorava all'Istituto Sacro Cuore di Arco.

Il cadavere è stato individuato alle 12 di lunedì 18 luglio in un canalone sotto cima Tofino nel comune di Tenno (Trento) e la salma è stata recuperata un'ora dopo. L'allarme per la sua scomparsa era stato dato nella notte, dopo il ritrovamento dell'autovettura di Cugini vicino alla malga Grassi.

Da mezzanotte e mezza circa alle 6 le ricerche hanno impegnato i vigili del fuoco di Riva, con 4 uomini e due mezzi, i vigili del fuoco di Concei, con 2 uomini e 1 mezzo, e il supporto del soccorso alpino della stazione di Ledro. Da Trento si è alzato in volo un elicottero per perlustrare la zona e il corpo del 46enne è stato avvistato.

Nell'ultimo sms inviato a un giovane, Cugini diceva di essere arrivato sul Tofino, poi più nulla. Nessuna risposta alle telefonate dei padri Dehoniani, viveva nella loro comunità come «fratello religioso», che non l'avevano visto rientrare a casa. È così scattato l'allarme alle 23,34.

Ma a quell'ora Cugini era già morto. Secondo una prima ricostruzione, l'infermiere dovrebbe essere stato colto dal maltempo sulla strada del ritorno ed essere precipitato per circa un centinaio di metri in uno dei tanti canaloni che tagliano da cima a valle.

La salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Grez, a disposizione dell'autorità giudiziara. Non ancora fissata la data dei funerali. A Fiobbo di Albino vivono ancora i familiari del 46enne.

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