La Regione rimodula i ticket:
sotto i 5 euro non si pagherà nulla

Dall'1 agosto in Lombardia i ticket di 10 euro sulle prestazioni sanitarie, reintroddotti dalla Manovra del Governo, saranno rimodulati in modo tale che sotto i 5 euro non si pagherà nulla, mentre nelle altre fasce si pagherà un contributo del 30%.

Dall'1 agosto in Lombardia i ticket di 10 euro sulle prestazioni sanitarie, reintroddotti di recente dalla Manovra correttiva del Governo, saranno rimodulati in modo tale che sotto i 5 euro non si pagherà nulla, mentre nelle altre fasce si pagherà un contributo del 30% che non supererà comunque i 30 euro.

Lo ha detto il presidente della Regione, Roberto Formigoni, sottolineando che non è possibile agire diversamente come hanno invece prospettato altre amministrazioni regionali. "Siamo tenuti per legge e per Costituzione ad applicarlo, non abbiamo altra strada" ha detto, salvo la rimodulazione a saldi invariati.

"Il ticket - ha infatti ricordato - venne introdotto dalla Finanziaria 2006 dal governo Prodi con 10 euro per ricetta che si aggiungevano al normale ticket specialistica ambulatoriale. Lo introdussero tutte le Regioni e alcune fecero ricorso alla Corte costituzionale. Lo persero e dunque la Consulta stabilì la legittimità del ticket che è rimasto in questi anni. Nel frattempo le Regioni, capofila la Lombardia, hanno insistito per fare in modo di coprirlo con fondi nazionali. Il governo Prodi nella sua ultima fase accettò di farlo, certamente lo ha fatto il governo Berlusconi con uno stanziamento annuo per tutte le Regioni di circa un miliardo", ma nella manovra Palazzo Chigi ha deciso di non coprire più questa spesa, pari a un totale di un miliardo l'anno per tutte le Regioni.

"Ci è data solo la possibilità di reperire altre forme di compartecipazione equivalenti al saldo complessivo come previsto esplicitamente dalla Finanziaria del 2006 del Governo Prodi ed è quello che la Lombardia ha deciso di fare. L'approvazione in Giunta è prevista per domani, ma c'è già un consenso unanime. Abbiamo deciso di spalmare l'impatto del ticket, che vale 135 milioni di euro l'anno, in modo diverso. I 10 euro valgono ora infatti sia per prestazioni di altissimo valore sia per quelle di più alto. In questo modo evitiamo che che alcune prestazioni rischino di risultare più convenienti sul mercato privato e poi introduciamo un criterio di equità".

Una visita cardilogica dal valore d 22,5 euro, per esempio costerà 28,5 euro al posto di 32,5 euro, una ricetta per ecografia ginecologica da 31,65 costerà 40,65 invece di 41,65. L'esempio limite è però quello di una prestazione "molto complessa e rara" come la risonanza magnetica dell'addome superiore, dal valore di 252,14, per la quale non si pagherà un ticket di 46 euro (36 euro già previsti più 10), ma 66 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA