Aumento dei costi del CdA Uniacque
Rossi (Pd): «Scelta inopportuna»

Il consigliere provinciale Matteo Rossi (Pd) interviene in merito alle notizie sull'aumento del costo del Cda Uniacque. «E' una scelta sbagliata e inopportuna - dice -. Ma il Cda può ancora rimediare».

Il consigliere provinciale Matteo Rossi (Pd) interviene in merito alle notizie sull'aumento del costo del Cda Uniacque. «E' una scelta sbagliata e inopportuna - dice -. Ma il Cda può ancora rimediare». In Provincia sono stati presentati una interrogazione e un ordine del giorno. «L'aumento del costo del Cda di Uniacque - si legge - è sbagliato e inopportuno per tre ragioni. Primo: in un momento di crisi anche per le aziende pubbliche dovrebbero valere quelle scelte di sobrietà alle quali tanti lavoratori e famiglie sono costretti dalla situazione economica. Secondo: alle giuste richieste di tanti cittadini di ridurre i costi della politica non si può rispondere senza fare nulla a Roma ed aumentando sul territorio i costi delle società dentro le quali la politica opera scelte e nomine. Terzo: viene tradito lo spirito dei referendum sull'acqua che hanno riscosso enorme successo poche settimane fa, con i quali oltre che sulla governance, si avanzava anche una richiesta di più etica e più trasparenza nella gestione dei beni comuni».

«L'aumento da 141.000 euro a 231.461 dei compensi per il Consiglio di amministrazione non va in questa direzione - aggiunge Matteo Rossi -. Non si trattava di una scelta obbligatoria, ma discrezionale, pertanto si poteva e si doveva evitare. Il Cda di Uniacque appena insediato può ancora decidere di non utilizzare l'intera somma, pertanto sarebbe molto opportuna una decisione che vada nella direzione di non aumentare i compensi, compresi quello di chi sarà il nuovo amministratore delegato. In questo senso intendo presentare una interrogazione e un ordine del giorno in Consiglio Provinciale in cui, oltre a chiedere le motivazioni della proposta avanzata dal Presidente Pirovano e sostenuta esplicitamente dai Sindaci Prevedini e Anelli, si chiederà al Consiglio di invitare i nuovi amministratori ad operare in tal senso. Spero che la risposta non sia soltanto che “chi lavora bene deve avere una retribuzione adeguata”, perché saprebbe di amara presa in giro per tanti bergamaschi che lavorano bene, tanto, ma non vedranno mai i compensi di cui si sta parlando in questa situazione».

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