Graffiti sui muri della chiesa
Identificato grazie a Facebook

Non ha voluto rivolgersi alla sua amata come in tantissime altre scritte già presenti sui muri della chiesetta di San Pantaleone a Madone, seminascosti, ma realizzare un graffito da vero writer. Pubblicato su Facebook, ma così il ragazzo è stato smascherato.

Non ha voluto rivolgersi alla sua amata come in tantissime altre scritte già presenti sui muri della chiesetta di San Pantaleone a Madone, seminascosti nella zona verso il bosco, ma realizzare un graffito da vero writer. Un graffito che si potesse vedere e conoscere, tanto da pubblicarne le foto su Facebook.

E proprio questa sua esposizione sul social network gli è stata fatale perché l'autore è stato individuato. Domenica mattina 31 luglio il parroco di Madone, don Emilio Belotti, ha consegnato al Consorzio di polizia dell'Isola 15 foto e il nominativo del presunto autore dei graffiti.

«Nei giorni scorsi, durante la festa di San Pantaleone - racconta il parroco don Belotti - abbiamo scoperto che qualcuno aveva deturpato anche il muro del campanile e della chiesa fino allora rispettati, interessando diversi metri quadrati di parete. Sul campanile c'era disegnata la faccia di un uomo con il sigaro in bocca, mentre sulla chiesa la scritta «Lapino» alla moda dei writer, usando sicuramente le bombolette spray. Un ragazzo che frequenta l'oratorio è venuto da me e mi ha detto che conosceva l'autore delle ultime scritte. Aveva visto le foto in Facebook del giovane autore mentre realizzava i graffiti».

Il parroco ha fatto stampare le foto che ritraggono il giovane durante la sua performance fuorilegge e quindi ha avvisato il Consorzio di polizia dell'Isola perché gli contesti i fatti attribuitigli. «Non intendo denunciarlo per quanto fatto ma vorrei che ripulisse le sue e tutte le scritte presenti sui muri dell'antica chiesetta di San Pantaleone».

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