Più assistenza agli stati vegetativi
La Regione vara i nuovi voucher

Regione Lombardia ha deciso di potenziare l'assistenza per le persone in stato vegetativo, attivando una sperimentazione e investendo 10 milioni di euro in più, che si aggiungono ai 26 già spesi ogni anno per la cura e il sostegno di questi malati.

Regione Lombardia ha deciso di potenziare l'assistenza per le persone in stato vegetativo, attivando una sperimentazione (con l'introduzione di un nuovo sistema di voucher) e investendo 10 milioni di euro in più, che si aggiungono ai 26 già spesi ogni anno per la cura e il sostegno di questi malati. Verrà anche ampliato il numero degli assistiti (da 500 a 600 circa).

Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, rendendo noti i contenuti di una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. «Questo intervento - ha spiegato Formigoni - fa parte di una serie di misure straordinarie decise da Regione Lombardia, con il relativo stanziamento di nuove risorse, in ambito socio-sanitario, a sostegno delle famiglie, delle persone più fragili e delle fasce più deboli».

Sono circa 500 le persone in stato vegetativo assistite quotidianamente in Lombardia; l'82 per cento in strutture pubbliche e il 18 per cento a domicilio. Regione Lombardia è stata la prima in Italia, nel 2007, a garantire la gratuità dei ricoveri di sollievo transitorio o definitivo a queste persone. Inoltre, dal settembre 2009, viene erogato ai famigliari delle persone in stato vegetativo assistite a domicilio un contributo mensile di 500 euro, destinato a compensarli per il lavoro che svolgono quotidianamente nell'assistere il malato in casa.

«Si tratta - ha spiegato Formigoni - di una ulteriore testimonianza di vicinanza a persone che versano in uno stato di estrema fragilità e alle loro famiglie. L'obiettivo degli interventi regionali è di farsi carico fino in fondo di queste persone, che sono totalmente affidate alla responsabilità di chi le cura».

Regione Lombardia garantisce infatti l'assistenza presso le strutture di riabilitazione o anche a domicilio e finanzia ricerche per approfondire da un punto di vista medico e scientifico questa condizione di vita, di cui ancora non si conosce molto. «La sperimentazione attivata con il nuovo provvedimento di Giunta - ha spiegato ancora Formigoni - prevede che i pazienti in questa condizione avranno a disposizione un voucher tra i 100 e i 180 euro al giorno (pari alle tariffe giornaliere erogate alle strutture che si prendono cura di queste persone) per l'acquisto di varie prestazioni domiciliari previste da un Piano di assistenza individuale».

«Con questa novità - ha commentato l'assessore Boscagli - lo scopo è di migliorare ulteriormente il sostegno a queste persone, riconfermando il principio della libertà di scelta, che sta alla base del sistema lombardo».

«Intendiamo inoltre estendere questa sperimentazione - ha proseguito Formigoni - anche ai malati di SLA e alle persone che soffrono di patologie particolarmente invalidanti». Anche in base alle nuove disposizioni derivanti dalle 'Linee di indirizzo' nazionali su questo tema e dai risultati del gruppo di lavoro regionale appositamente costituito, vengono inoltre perfezionati i criteri di valutazione e diagnosi della condizione di stato vegetativo. D'ora in avanti verranno considerati in stato vegetativo persone con un punteggio massimo della Glasgow Coma Scale pari a 10, un livello 2, 3 o 4 di Coma/Near Coma Scale o un punteggio minimo/massimo della Disability Rating Scale di 22/29. L'introduzione di questi nuovi parametri - riconosciuti a livello internazionale e che misurano il grado di coscienza e di risposta agli stimoli - porterà ad allargare la platea degli stati vegetativi in Lombardia, garantendo l'assistenza a circa un centinaio di persone in più oltre ai 500 attuali.

Tra le ultime misure adottate da Regione Lombardia per sostenere le famiglie e le persone fragili, il presidente Formigoni ne ha ricordate quattro.

ASSISTENZA DOMICILIARE - Dal 1 luglio, in cinque Asl della Lombardia (Milano città, Milano 1, Brescia, Varese e Lodi), viene sperimentata una innovativa modalità di gestione dell'assistenza socio sanitaria integrata (con particolare riguardo alla domiciliarità), destinata a modificare profondamente una parte importante del welfare lombardo. Per realizzare questa sperimentazione vengono stanziati 40 milioni di risorse in più, che si aggiungono ai 90 milioni già messi a disposizione delle Asl per il 2011. «Queste risorse - ha detto ancora Formigoni - serviranno per aumentare la platea di persone assistite a domicilio nella nostra regione, con una particolare attenzione per i casi più complessi e per i minori. I nuovi fondi serviranno quindi sia per aumentare la quantità dell'assistenza (orario anche serale, sabato e domenica), sia per migliorarne la qualità, integrando nuove professionalità, ad esempio gli educatori per i bambini con disabilità».

FARMACEUTICA - Regione Lombardia, con un proprio provvedimento adottato il 20 luglio, è intervenuta accollandosi l'onere del finanziamento su 107 specialità di medicinali che non vengono distribuiti dalle Asl e per i quali il cittadino, dovendoli acquistare direttamente in farmacia, avrebbe dovuto pagare una quota superiore ai 2 euro quale differenza tra il prezzo minimo al pubblico e il prezzo stabilito dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco).

FONDO NASKO - E' stato recentemente rifinanziato con 5 milioni di euro il Fondo Nasko. Avviata nell'ottobre 2010 con una dotazione di 5 milioni, questa iniziativa, destinata alle donne che rinunciano a una interruzione di gravidanza causata da problemi economici, ha già salvato 1.113 vite. In altri termini, 1.113 donne hanno deciso di non abortire, scegliendo invece di accettare un piano di aiuto personalizzato, formulato in collaborazione con i Consultori familiari o i Centri di Aiuto alla Vita, e di avvalersi di un sussidio regionale di 250 euro mensili per 18 mesi (4.500 euro in tutto).

FAMIGLIA - La scorsa settimana è stato varato un provvedimento che riunisce e riorganizza le diverse azioni regionali a favore della famiglia, stanziando complessivamente 82,5 milioni di euro: - 70 milioni sono destinati al Fondo sociale e saranno distribuiti ai distretti delle Asl per finanziare gli interventi a favore di disabili, minori e anziani; - 6 milioni è la quota di finanziamento, sempre ripartita tra le Asl, per i progetti di sostegno alla famiglia su tre linee di intervento (educazione, reti di mutuo aiuto, natalità); - 5 milioni verranno utilizzati per un bando che sosterrà progetti di conciliazione messi in atto dalle piccole e medie imprese; - 1,5 milioni serviranno a realizzare in alcuni Comuni la sperimentazione di un nuovo sistema di calcolo delle spese da sostenere per i servizi sociali, che tenga conto della situazione complessiva in cui la famiglia si trova, con l'introduzione di un correttivo (il cosiddetto «fattore famiglia»).

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