Finto censimento di una società
Parrucchieri raggirati a Bergamo

Per i tentativi di raggiro niente vacanze. L'ultima novità in tal senso vede addirittura coinvolta una società di Bratislava (Slovacchia), che sta mettendo nei guai numerose imprese con sede in Bergamo e provincia con delle finte inserzioni.

Per i tentativi di raggiro niente vacanze. L'ultima novità in tal senso vede addirittura coinvolta una società di Bratislava (Slovacchia), che sta mettendo nei guai numerose imprese con sede in Bergamo e provincia. La società slovacca, tramite un modello recante quale intestazione il «Registro del mercato nazionale», inviato tra giugno e luglio all'indirizzo di molte aziende del nostro territorio, fa intendere alle stesse di effettuare una rilevazione dei dati commerciali, scrivendo che «la verifica annuale del registro dei dati relativi alla vostra impresa è in corso di aggiornamento. Vi preghiamo di confermare l'esattezza di questi dati».

Le informazioni richieste riguardano, oltre ai recapiti vari (indirizzo, telefono, fax), il numero di partita Iva, la sede, la ragione sociale e il settore dell'impresa registrata alla Camera di Commercio di Bergamo (totalmente estranea alla vicenda). In realtà, tra le decine di righe scritte a caratteri microscopici, ce ne sono anche alcune che di fatto riguardano la sottoscrizione di una inserzione pubblicitaria su internet a pagamento: ben 1.271 euro all'anno, per tre anni, per un totale di oltre 3.800 euro.

Da notare che, in base alle già numerose denunce arrivate all'Unione bergamasca consumatori (Ubc) di Bergamo, pare proprio che siano le parrucchiere le vittime più numerose. La brutta sorpresa arriva così alle imprese coinvolte nei giorni scorsi, sotto forma di una fattura di 1.271 euro, la prima di tre, per un totale di oltre 3.800 euro. «Sono rimasto allibito – dice un imprenditore di Bergamo –, perché ho capito che mi ero fatto fregare alla grande. Altro che dati di conferma, si trattava di una inserzione pubblicitaria su internet da me mai pensata né voluta. Ma tra le centinaia di lettere che mi arrivano in ufficio, questa documentazione mi sembrava proprio vera. Poi, con tutte le decine di righe riportate a caratteri miscoscopici e il tempo che non basta mai, può succedere che uno non legga proprio tutto. Ora, come tanti, mi sono rivolto all'Unione consumatori di Bergamo per cercare di venirne a capo senza dover sborsare un euro».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 7 agosto

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