Bimbo si ammala al mare
Salvato con un trapianto

Una vacanza in Italia si stava trasformando in tragedia per una famigliola olandese: il piccolo Rafael, due anni a ottobre, si è sentito male. Urgente un trapianto di fegato che è arrivato ai Riuniti, l'8 agosto.

Una vacanza in Italia si stava trasformando in tragedia per una famigliola olandese: il piccolo Rafael, due anni a ottobre, stava giocando in spiaggia quando ha accusato i primi sintomi di malessere. La situazione è precipitata in pochissimo tempo e la diagnosi, all'ospedale di Ravenna, è stata da incubo: insufficienza epatica acuta. Solo con un trapianto di fegato il piccolo poteva sopravvivere: ai Riuniti, l'8 agosto, il bimbo ha ritrovato la vita, con un fegato nuovo (da donatore adulto, con tecnica «split», ovvero da un solo organo vengono effettuati più trapianti).

«Non si sa cosa abbia causato l'insufficienza epatica, spesso nei casi pediatrici è complesso, se non impossibile, arrivare a stabilire l'origine di questa condizione patologica che può evolvere drammaticamente, in brevissimo tempo. Proprio come stava accadendo per il bambino olandese – spiega Michele Colledan, direttore del Dipartimento di Chirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, che ha effettuato l'intervento con la sua équipe –. È stata una corsa contro il tempo: purtroppo Rafael, rispetto a una media di 3 giorni per i bambini in queste condizioni, ha dovuto attendere una settimana per un fegato nuovo. I medici dei Riuniti hanno setacciato l'Italia per esaminare organi che potessero essere utili a Rafael: hanno verificato la compatibilità di organi a Chieti, Udine, Treviso e Pisa. E solo a Latina si è trovato quello giusto per Rafael. Che era in condizioni critiche, abbiamo temuto che non potesse affrontare il trapianto». Era l'1 agosto: i medici hanno immediatamente diagnosticato per il piccolo una insufficienza epatica acuta e disposto il trasferimento agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Rafael aveva perso conoscenza, la situazione stava precipitando, e solo qui, a Bergamo, centro riconosciuto tra i leader mondiali per il trapianto di fegato pediatrico, leader assoluto per la tecnica «split liver» (da un solo organo donato si possono effettuare più trapianti), poteva esserci una speranza di vita per il bambino olandese.

Rafael viene ricoverato in Terapia intensiva pediatrica e inserito immediatamente nella lista d'attesa per un trapianto. Purtroppo, in assenza di organi compatibili con la sua situazione clinica, rispetto all'attesa media per un bimbo nella sua situazione che è di 3 giorni, per Rafael si è allungata fino a una settimana. L'8 agosto la notizia che ha ridato ai genitori del piccolo un barlume di ottimismo: a Latina c'era l'organo adatto, Rafael poteva ricevere un fegato nuovo. Ironia della sorte, Rafael, suo padre e sua madre vivono a Groningen, in Olanda, dove è attivo uno dei centri europei più accreditati per il trapianto di fegato pediatrico. E il direttore dell'unità dei trapianti olandese è amico proprio di Michele Colledan, che ha eseguito il trapianto sul piccolo Rafael.

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