Cologno, la giunta è assente
Il sindaco: «Abbiamo scherzato»

La maggioranza è assente e la seduta del Consiglio comunale di Cologno al Serio salta per mancanza del numero legale. È successo nella prima seduta convocata dopo le vacanze estive: all'appello risultavano presenti i soli consiglieri di minoranza.

La maggioranza è assente e la seduta del Consiglio di Cologno salta per mancanza del numero legale. È successo venerdì, nella prima seduta convocata dopo le vacanze estive: all'appello risultavano presenti i soli consiglieri di minoranza (Chiara Drago, Chiara Zambelli e Roberto Zampoleri di «Progetto Cologno» e Giovanni Ghidoni di «Coalizione libera»), mentre tra i banchi della maggioranza della Lega Nord regnava più o meno il deserto: uniche eccezioni, il sindaco Claudio Sesani e il consigliere Marco Picenni, assente la Giunta. Di contro, quasi tutti posti tra il pubblico erano occupati. Come prassi, si è atteso un'ora, fino alle 21.30, per il secondo appello: ma alla fine, assenze confermate; così al sindaco non è rimasto che dichiarare la seduta deserta per mancanza di numero legale, rinviando il Consiglio a stasera alle 20,30.

Tutto si è svolto con la massima formalità, senza commenti, interventi o spiegazioni ufficiali. Ma fuori dalla sala, il perché è venuto alla luce. Il Consiglio, infatti, era stato convocato su richiesta del gruppo «Progetto Cologno» (da statuto, se un terzo dei consiglieri lo richiede, il sindaco è tenuto a convocarlo entro 20 giorni), per discutere, tra l'altro, di un'interpellanza riguardante le piscine che stanno sorgendo in località Galose: si sarebbe parlato di costi, della fideiussione solidale assunta dal Comune nei confronti della società realizzatrice e del contratto di concessione, argomenti sui quali le sedute di Cologno sono sempre state accesissime.

Per la minoranza non ci sono dubbi: «Mi sembra una palese ripicca – commenta Chiara Drago – visto che il Consiglio l'avevamo convocato noi. Tra l'altro la richiesta l'avevamo fatta il 16 agosto, quindi avevano tutto tutto il tempo di trovare una data. Almeno l'ex sindaco Legramanti, quando "voleva" far mancare il numero legale, fissava la prima convocazione alla mattina, quando i consiglieri erano impegnati». «Diciamo che abbiamo scherzato» si lascia sfuggire il sindaco, incalzato a fine seduta. «Ma da quando i consigli sono convocati dalla minoranza? – si chiede ironico –. Comunque siamo rispettosi del regolamento: il termine per la convocazione era entro 20 giorni dalla richiesta e lunedì (oggi, ndr) siamo ancora nei tempi».

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