Cologno: scontro sulle piscine
E in Consiglio volano insulti

I lavori dell'impianto natatorio in costruzione alla località Galose, sono tornati al centro delle polemiche durante l'ultimo Consiglio comunale, dominato da un'interpellanza del gruppo di minoranza «Progetto Cologno». E così sono volati gli insulti.

I lavori dell'impianto natatorio in costruzione alla località Galose, sono tornati al centro delle polemiche durante l'ultimo Consiglio comunale, dominato da un'interpellanza del gruppo di minoranza «Progetto Cologno», con la quale si manifestavano molte criticità nell'operazione, ritenuta troppo rischiosa, a cominciare dall'esposizione finanziaria del Comune (fideiussore solidale per 8.700.000 euro in caso di fallimento della ditta esecutrice).

Una seduta infuocata, dove non sono mancati scambi di accuse e perfino insulti personali tra i consiglieri, al punto che uno di essi (Giovanni Ghidoni della minoranza «Coalizione libera») ha lasciato per protesta l'aula. I consiglieri chiedevano chiarimenti all'amministrazione su diversi aspetti dell'intervento che prevede una spesa di quasi 10 milioni, dalla solidità finanziaria della società privata, ritenuta esigua, al prezzo d'ingresso al pubblico «che sarà più alto rispetto agli impianti a noi vicini» fino all'iter lungo e ostacolato che le piscine hanno conosciuto, tra ricorsi al Tar, nuove convenzioni e modifiche progettuali, queste ultime anche in corso d'opera: in particolare, ha evidenziato il capogruppo della minoranza Chiara Drago, si parla di aumentare la profondità delle vasche da un metro e venti a un metro e 80 (l'eccessiva bassezza dei fondali era già stata evidenziata dal gruppo in un precedente Consiglio).

«Il Comune si espone in maniera così esagerata rispetto alle garanzie che ci fornisce il privato - ha detto il consigliere Roberto Zampoleri - da far venire meno l'interesse pubblico che sembra soccombere rispetto a un interesse speculativo». Il sindaco Claudio Sesani ha accusato la minoranza di voler mettere i bastoni tra le ruote a un'opera «voluta dalla cittadinanza che ci ha votato anche per questo. Ci sono delibere e contratti che hanno già prodotto effetti giuridici e siamo vincolati a darne esecuzione. La relazione fatta dal tecnico incaricato e presentata nel Consiglio del 18 febbraio 2010 attesta che l'impianto può raggiungere una buona operatività e che le risorse finanziarie previste sono ragionevoli: questa è la migliore risposta ai vostri dubbi».

La minoranza, replicando a sua volta al sindaco e chiarendo di non volere la sospensione dei lavori, ha annunciato una mozione straordinaria «per chiedere l'istituzione di una commissione di controllo dell'operazione e per cercare di concertare con il privato delle modifiche che tutelino l'interesse pubblico».

Stefano Bani

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