Chiesa della Malpensata
«Recintiamo tutto il sagrato»

«Quanto dovremo aspettare per ammirare l'artistico portico liberato dalla gabbia di ferro?». Se lo chiedono i parrocchiani di Santa Croce (Malpensata) che «sperano in una liberazione del sagrato» e come loro il parroco don Angelo Bettoni.

«Quanto dovremo ancora aspettare per ammirare il nostro artistico portico liberato dalla gabbia di ferro?». Se lo chiedono i parrocchiani di Santa Croce alla Malpensata che «sperano in una liberazione del sagrato» e come loro il parroco don Angelo Bettoni che sull'ultimo numero del bollettino ha riservato una pagina lla vicenda.

«Abbiamo amato tutti, con tanta pazienda e tanta tolleranza - si legge nel bollettino parrocchiale -. E sappiamo che dobbiamo amarli di più, per aiutarli a recuperare la loro dignità di uomini. Ma intanto loro non se ne vanno».

«Allora - si chiede il parroco - come liberare il sagrato della nostra chiesa dal gruppetto di persone che tutti i giorni sono lì a mangiare, bere, fumare, spacciare...molestando le persone e sporcando ovunque? Alcuni sostengono che è ora per una soluzione radicale: recintiamo tutto il sagrato. Togliamo tutte le siepi, mettiamo una bella cancellata, posiamo un solido pavimento in porfido, accessibile a tutti dal candelllo centrale? Accessibile solo negli orari delle Messe? E il corridoio tra via don Bosco e via Furietti che è di proprietà della parrocchia?».

Il parroco evidenzia però due problemi. «Chi paga? Preventivo di massima recinzione e pavimentazione 200.000 euro. La parrocchia è già carica di debiti (complici gli spogliatoi nuovi). E deve sostenere la nostra Scuola dell'Infanzia parrocchiale. Chi garantisce apertura e chiusura dei cancelli?».

Nel bollettino si legge ancora: «E' un problema di tutti, da 14 anni ho incontrato più volte al giorno queste persone, ma è chiaro che non è solo un problema del parroco. Il sagrato è uno spazio utilizzato da tutti i parrocchiani e cittadini del quartiere, di qualunque estrazione e convinzione e nazionalità. E' perciò dovere di tutti farsene carico per il decoro del nostro quartiere e per la sicurezza di tutta la gente della Malpensata. I Membri dei Consigli pastorale ed economico  della parrocchia ne stanno discutendo da tempo».

Da ultimo il parroco chiedere di parlarne in casa e fuori con gli amici e di mandare un parere o una proposta a: Ufficio parrocchiale (sotto il campanile) tel-. 035.319347; [email protected]; oratorio via Ozanam 10 a Bergamo. Le proposte saranno discusse in una assemblea parrocchiale all'Oratorio.

Nella vicenda interviene anche il presidente del Comitato Malpensata, Fabio Fracassi con una lettera inviata al sindaco di Bergamo, Franco Tentorio. Eccola:

«Caro Sindaco, all'inizio del suo mandato il Comitato del Quartiere Malpensata è stato ricevuto a Palazzo Frizzoni da Lei, il presidente della Prima Circoscrizione e alcuni assessori dove abbiamo lanciato il nostro grido di Allarme per la situazione di degrado in cui il Nostro Quartiere sta velocemente e inesorabilmente scivolando. Ricordo che uscimmo fiduciosi per la promessa che l'attenzione della Sua Amministrazione al Nostro Quartiere era una delle priorità del suo mandato. A oggi nulla è stato fatto nel nostro quartiere che si sente assolutamente abbandonato e alla mercè di balordi, spacciatori, drogati, prostitute, ghettizzato, e quindi notevolmente peggiorato sul piano della sicurezza.!!!  Dal volantino lei vedrà che il grido di allarme giunge da più parti, anche da chi ha sempre cercato di aiutare, comprendere, capire, sopportare, ma ora esasperato non ce la fa più!!! Le chiedo di ascoltare tutte queste voci e di agire in tutte quelle direzioni che possano far uscire dalle sabbie mobili il povero quartiere Malpensata! Le chiedo una ultima cosa: lo faccia presto e lo faccia bene!!! Fiduciosi, collaborativi ma attenti a che la sua promessa di attenzione e priorita' al nostro quartiere diventi realta,' le porgo i miei piu' sentiti e cordiali saluti augurandole buon lavoro».

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