Schiacciati dalle porte del treno
Pendolari «lasciati» in stazione

Schiacciati dalle porte del treno, mentre ancora stavano salendo. Poi lasciati in stazione a guardare il convoglio che partiva. «Abbiamo pensato a uno scherzo», racconta un lettore a nome anche di altri pendolari. Invece era il «servizio» di TreNord.

Schiacciati dalle porte del treno, mentre ancora stavano salendo. Poi lasciati in stazione a guardare il convoglio che partiva. «Abbiamo pensato a uno scherzo», racconta un lettore a nome anche di altri pendolari. Invece era il «servizio» di TreNord.

Ecco il testo della lettera
«Cara redazione de L'Eco di Bergamo,
sollecitato da una decina di pendolari, indignati come me dal servizio offerto da TreNord, vi scrivo per denunciare la vergognosa vicenda toccata a me e ad altri studenti/pendolari alle 12,13 di sabato, 17 settembre, sul primo binario tronco ovest della stazione ferroviaria di Bergamo.

Arrivati di corsa da scuola, ci siamo accodati ad altri passeggeri intenti a salire sul treno, quando il capotreno si è affacciato dalla prima carrozza e, dopo aver utilizzato il fischietto, ha azionato il sistema di chiusura delle porte proprio mentre stavamo salendo. Per non rimanere chiusi nelle porte ci siamo ritratti rimanendo così sulla banchina.

Sul momento ho creduto in uno scherzo o in un errore, ma quando il treno è partito, dopo che il capotreno si era affacciato di nuovo e aveva completamente ignorato i nostri tentativi di richiamare la sua attenzione, ho capito di dover aspettare un'altra ora prima di poter ritornare a casa.

Riflettendo sui motivi che avrebbero potuto spingere il capotreno a partire così di fretta, ho preso in considerazione il fatto che il treno avesse perso già alcuni minuti aspettando i passeggeri saliti prima di me. Ma consultandomi con i miei compagni di sventura ho constatato che il treno era partito non alle 12.14, come segnalato sugli orari della stazione, ma bensì un abbondante minuto prima.

Ora io e molti altri ci chiediamo se valga ancora la pena pagare il biglietto visto che i servizi per cui lo paghiamo non vengono offerti o vengono addirittura ignorati.
 
Grazie della paziente e cortese attenzione».

Giacomo P.

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