2 ore per ritirare la raccomandata
È come andare fino a Torino

Già per i bergamaschi era stato difficile da digerire il trasferimento dell'ufficio postale per il ritiro delle raccomandate da Via Pascoli, in centro, a Via Galimberti, nel quartiere di Redona. Ora è stato chiuso il cancello del cortile d'ingresso. E i disagi aumentano.

Già per i bergamaschi era stato difficile da digerire il trasferimento dell'ufficio postale per il ritiro delle raccomandate da Via Pascoli, in centro, a Via Galimberti, nel quartiere di Redona. Un provvedimento che negli ultimi due anni ha costretto numerosissimi cittadini ad attraversare la città per andarsi a ritirare i plichi che il portalettere non aveva potuto recapitare per l'assenza del destinatario.

Ma fino a metà agosto, almeno, il cancello del maxi parcheggio della nuova struttura restava aperto, e vi si poteva lasciare l'auto, se non altro per il tempo strettamente necessario al ritiro delle lettere. Al rientro delle ferie, però, ecco l'amara sorpresa: adesso il cancello d'accesso al parcheggio è sprangato, e due bei cartelli in burocratese recitano: «Per ritiro inesitate parcheggio pubblico a 300 mt».

Il parcheggio pubblico in questione è quello del Monterosso, che oltre tutto il sabato è utilizzato per la scuola guida dei motocicli. Così la maggior parte di chi si reca per ritirare le lettere non recapitate - gente che per lo più ha dovuto chiedere un permesso al proprio datore di lavoro - deve (dovrebbe, come vedremo poi) pure percorrere a piedi quelli che non sono 300 metri, ma quasi 500 in andata ed altrettanti al ritorno.

Alla fine, e l'abbiamo testato partendo un giorno feriale alle 8 da viale Papa Giovanni XXIII, per ritirare la raccomandata ci sono volute due ore. Più o meno lo stesso tempo che ci si impiega per andare a Torino.

Leggi di più su L'Eco di martedì 20 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA