Ricatto: spari e bomba molotov
Ucraino condannato a tre anni

Vecchie strategie dell'intimidazione come bombe molotov, spari di pistola e cupe telefonate, con qualche concessione alle nuove tecnologie, quali e-mail e sms. Ma pure un biglietto di carta, che fa tanto pizzino, con su scritto la cifra dovuta e il numero di conto corrente per il bonifico.

Vecchie strategie dell'intimidazione come bombe molotov, spari di pistola e cupe telefonate, con qualche concessione alle nuove tecnologie, quali e-mail e sms. Ma pure un biglietto di carta, che fa tanto pizzino, con su scritto la cifra dovuta e il numero di conto corrente per il bonifico, compilato dai mandanti forse perché il recapitante non sapeva spiccicare una parola d'italiano e non sarebbe mai riuscito a spiegarsi.

Il tutto per ottenere centinaia di migliaia di euro dal titolare della discoteca «Bolgia» di Osio Sopra e da un imprenditore bergamasco che con il primo in passato aveva gestito un autosalone, poi fallito. Soldi che, stando all'accusa, qualche creditore cercava di riavere dai due; debito inesistente, assicurano invece le vittime.

Mykhailo Azarov, 34 anni, era giunto appositamente dall'Ucraina per invitare Vecchi a versare 231.226 euro su un conto di una banca di Amsterdam. Insomma, l'incaricato di una specie di internazionale del recupero crediti, finito però in manette ad aprile e condannato nei giorni scorsi in abbreviato a tre anni per tentata estorsione. Per l'accusa si sarebbe reso responsabile di una quindicina di episodi.

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