Caprone cade in una cava
Lo salvano i vigili del fuoco

E' rimasto prigioniero per 6 ore nella cava di Zandobbio, in cui era scivolato. Sono poi serviti un paio di corde di 100 metri ciascuna e quattro uomini del nucleo speleo alpino fluviale dei vigili del fuoco di Bergamo per mettere in salvo il caprone.

E' rimasto prigioniero per 6 ore nella cava di marmo rosa Sima, a Zandobbio, in cui era scivolato e da lì non ce l'ha più fatta a risalire con le sue zampe: sono servite un paio di corde lunghe un centinaio di metri ciascuna e quattro uomini del nucleo speleo alpino fluviale (Saf) dei vigili del fuoco di Bergamo per mettere in salvo il caprone selvatico di ottanta chili che da ieri mattina è stato visto aggirarsi in quella zona del paese. Intorno alle 17 la bestia è stata recuperata dalla cava, a una profondità di 10 metri, ed è stata rimessa in libertà nel bosco vicino.

A notare la presenza del caprone selvatico, ieri mattina, è stata una donna che abita nel centro del paese, in via Orti. Erano più o meno le 11 quando la signora ha sentito gli spari di fucile dei cacciatori di cinghiale dai boschi sopra la cava di via Alla Vena. La donna si è incuriosita: ha preso il cannocchiale e dal balcone di casa sua ha visto la scena del brutto incidente. A distanza di molte centinaia di metri, dietro il campanile della chiesa parrocchiale, è spuntato un grosso caprone dal pelo marrone e bianco: l'animale è scivolato improvvisamente in una delle cavità della cava di proprietà dell'impresa Sima di Gorlago. La donna ha subito avvisato il 115.

I vigili del fuoco del nucleo Saf sono arrivati sul posto con un paio di mezzi e tutti gli attrezzi specifici. Dopo il primo sopralluogo per monitorare l'area, alle 15 sono entrati nel vivo dell'operazione di salvataggio, a cui ha assistito anche il sindaco Mariangela Antonioli. I quattro pompieri scesi in campo hanno utilizzato corde e dispositivi di sicurezza. Un paio di uomini hanno raggiunto la cavità arrampicandosi sulla parete rocciosa con il supporto delle funi e in questo modo hanno circondato il caprone.

La bestia era molto spaventata e non voleva farsi catturare. Prima si è nascosta tra i cespugli poi ha raggiunto un corsello ancora più profondo per evitare di farsi raggiungere dai due vigili del fuoco. Sono trascorse quasi un paio di ore prima che i pompieri sono riusciti a recuperare l'animale. L'hanno avvicinato dall'alto, da una distanza di due metri, e con due cappi l'hanno bloccato all'altezza delle corna e delle zampe. Infine, l'hanno trascinato sopra la parete rocciosa per rimetterlo in libertà.

Prima di allontanarsi nel bosco e raggiungere le altre capre selvatiche presenti in quella zona della Val Cavallina, tra Zandobbio e Entratico, l'animale si è voltato a guardare per qualche istante i quattro vigili del fuoco che l'avevano messo in salvo. Forse il suo è stato solo un saluto silente o forse ha voluto ringraziarli per avergli restituito la libertà.

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