Montagna fragile: in Val Brembana
servirebbero 50 milioni di euro

Bergamasca, territorio fragile: affermazione non contestata dagli amministratori, dal momento che i fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico non risparmiano la nostra provincia. Ciò in cui non si concorda sono le proporzioni.

Bergamasca, territorio fragile: affermazione non contestata dagli amministratori, dal momento che i fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico non risparmiano la nostra provincia. Ciò in cui non si concorda sono le proporzioni.

«Meno drammatiche», dicono, di quanto evidenziato dal geologo bergamasco Sergio Chiesa su l'Eco di domenica. Il problema sono, come sempre, i fondi. Per mettere in sicurezza l'intera Val brembana servirebbero infatti – tanto per capirci – opere per 50 milioni di euro.

«È innegabile che ci siano situazioni di difficoltà, ma in generale nei nostri territori le regole vengono rispettate e non si trovano situazioni di grave rischio con costruzioni a ridosso dell'alveo dei fiumi, come in altre parti d'Italia avviene», commenta Eli Pedretti, presidente della Comunità Montana Valle Seriana.

Pedretti (che è anche sindaco di Valgoglio) suggerisce tra le righe, ma non troppo, che sia un errore pensare di far sparire i piccoli Comuni, in quanto «sentinelle» attente dello stato di salute del territorio. Su interventi che, secondo il geologo, i sindaci non dovrebbero compiere, Pedretti ritiene che «le valutazioni espresse siano troppo pesanti. Non credo che prelevare l'acqua dalle pozze durante l'inverno possa causare rischi – prosegue il presidente della Comunità montana –. È vero che nel caso di Foppolo alterare le pendenze è una ferita per la montagna. Ritengo però che, se gli enti superiori consentono tali opere, lo facciano a garanzia del territorio».

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