Montagna, pericolo motoslitte:
ecco le proposte del Cai Bergamo

«Profonda preoccupazione». È quanto esprimono le sezioni e sottosezioni del Cai di Bergamo a proposito della proposta di legge regionale sull'utilizzo in montagna delle motoslitte. Il Cai propone alcune modifice ed è aperto al confronto con tutti.

«Profonda preoccupazione». È quanto esprimono le sezioni e sottosezioni del Cai di Bergamo a proposito della proposta di legge regionale sull'utilizzo in montagna delle motoslitte. Il Cai propone alcune modifice ed è aperto al confronto con tutti gli enti interessati.

La proposta di legge regionale nel suo impianto si propone di regolamentare l'uso delle motoslitte, non ancora disciplinate in Lombardia: è stata presentata il 21 settembre (legge regionale N.118) da alcuni consiglieri regionali della Lombardia.
 
Da una sua lettura attenta - spiega il Cai di Bergamo - appare evidente la volontà di permettere a questi mezzi motorizzati di muoversi liberamente in tutto il territorio montano, senza tener conto della fragilità dell'ambiente alpino e della fauna selvatica che in inverno vive uno dei momenti più cruciali per la sua sopravvivenza.

Inoltre - sempre secondo il Cai - non si tiene in un alcun conto dell'incolumità, della sicurezza e del rispetto di tutti gli sci alpinisti, sci fondisti e tutti gli escursionisti con o senza ciaspole, che frequentano la montagna nel periodo invernale.

Sottolinea il Cai: «Non si tratta solo mezzi di battipista ma, sempre di più, motoslitte a servizio dei gestori delle piste utilizzate sì come mezzi di soccorso, di servizio dei proprietari di alberghi, rifugi, scuole di sci e, in particolare, per scopi ludico-sportivi e agonistici nell'ambiente alpino».

Per le motoslitte - dice il Club alpino orobico - non risulta obbligo di immatricolazione né obbligo di guida con patente, né obbligo di assicurazione r.c., né obbligo di revisioni periodiche di idoneità, né obbligo di Dpi (dispositivi di protezione individuale), né obbligo circa il possesso di requisiti psicofisici determinati e verificati per i loro utilizzatori.

Non sono previsti, e questo è uno dei problemi più macroscopici, itinerari e percorsi dedicati. Di conseguenza tali mezzi, lunghi quasi tre metri e con un peso di qualche centinaio di chilogrammi, costruiti per uno o al massimo due passeggeri, risultano in pratica utilizzati per il trasporto di svariate persone nonché dei loro bagagli, grazie ad agganci costruiti per lo più in modo artigianale al fine di collegare diversi rimorchi alla motoslitta, senza disciplina alcuna ed in condizioni di sicurezza del tutto assenti.

La proposta del Cai sull'utilizzo di mezzi meccanici nell'ambiente montano, dichiarata nel documento approvato dal Comitato Centrale in data 15 luglio 2006, esprime in specifico al titolo «motoslitte» come «l'accesso con motoslitta deve essere consentito solo su strade pubbliche o su strade agro-silvo-pastorali per gli aventi diritto; qualora si considerasse la motoslitta per attività di tipo agonistico devono essere individuati degli itinerari dedicati, che non interferiscano con l'ambiente naturale in primo luogo e con gli itinerari sci alpinistici e di fondo escursionistico in secondo luogo».

Ecco allora le modifice proposte dal Cai di Bergamo per risolvere il problema, come già è stato fatto in altre realtà montane:
a) la conferenza di servizi, pur convocata dalla Regione, deve tenere conto che tra tutti i soggetti interessati ci sono gli enti locali quali le Provincie, le Comunità Montane, i Comuni, i Parchi, il Centro Nivometeorologico dell'ARPA, e tutti i portatori di interesse, in particolare coloro che si occupano di tutela del territorio come le Associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero (Art. 13 della Legge n° 349 del 8 Luglio 1986)

b) ogni Provincia deve individuare i percorsi e localizzandoli in prossimità di territori già antropizzati, per esempio vicino a comprensori sciistici già esistenti, da autorizzare per il transito delle motoslitte, sentito il parere delle Comunità Montane e dei diversi Comuni interessati, e con particolare considerazione dell'eventuale Parco regionale/locale presente in quel territorio e del suo parere vincolante, evitando soprattutto di definire percorsi per le motoslitte in realtà già utilizzati da sci alpinisti, sci fondisti e escursionisti con le ciaspole;

c) l'autorizzazione alla circolazione delle motoslitte deve essere rilasciata non da soggetti privati ma solo da un soggetto pubblico, nello specifico i Comuni, presso il quale deve esser mantenuto anche un registro degli utenti/mezzi autorizzati (cfr. Ordinanza 43/2010 del Comune di Madesimo).
 
d) insieme alla dotazione personale obbligatoria di un apparecchio di ricerca travolti da valanga (ARTVA), che come strumento in sè non serve per evitare le valanghe, ogni titolare di autorizzazione deve dimostrare di sapere utilizzare un ARTVA e di conoscere le principali problematiche delle valanghe e i rischi della montagna innevata documentato con un Attestato di frequentazione di un Corso ufficiale fatto da Esperti di settore come Istruttori CAI e/o Guide Alpine;
 
e)  Considerato che a seguito di norme e regole è necessaria un'adeguata e severa attività e Autorità di controllo, per ogni autorizzazione rilasciata per l'uso delle motoslitte e mezzi meccanici assimilati, ogni violazione deve essere sanzionata con una cifra più dissuadente almeno da 400 a 2.500 euro (cfr. Legge Regionale Piemonte n°2 del 26 gennaio 2009, art. 28 “mezzi meccanici”). In tutti i casi di violazione delle norme deve esser eseguito il sequestro del mezzo;
 
f) mettere a disposizione dei Comuni Forze dell'Ordine quali la Guardia di Finanza, l'Arma dei Carabinieri e le Guardie Forestali, in modo che possano collaborare con la Polizia locale per potenziare i controlli sul territorio montano, condizione imprescindibile per assicurare il rispetto delle norme e la sicurezza delle persone;

g) richiedere adeguate opere di mitigazione e compensazione ambientale oltre a garanzie opportune fideiussioni per la realizzazione di percorsi dedicati alle motoslitte;

h) precisare quali elaborati tecnici sono necessari per la Conferenza dei Servizi: cartografia, studio nivologico, valutazione impatto ambientale, risorse finanziarie, regolamento di gestione e convenzione;

i)  prevedere un Servizio di Reperibilità Ambientale a disposizione dei cittadini che intendono segnalare particolari emergenze ambientali, forestali e faunistiche, al fine di garantire l'intervento delle Forze dell'Ordine preposte al controllo, con attività svolta in via continuativa, 24 ore su 24, lungo tutto l'arco dell'anno, con il servizio da attivare tramite numero telefonico dedicato.

Il Cai di Bergamo ritiene necessario, e pertanto si rende disponibile, costituire un ampio tavolo tecnico di lavoro con tutti gli enti e le associazioni interessate, per individuare una regolamentazione sostenibile e condivisa per l'uso delle motoslitte.

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