La tragedia di Lallio, la Cisl:
«Rosario, sempre attento agli altri»

«Si dirà che è l'ennesimo incidente mortale sul lavoro... Ma Rosario, il marito e il papà, cosi attento ai bisogni dei suoi colleghi di lavoro... non c'è più». Lo scrive il segretario della Cisl di Bergamo, Ferdinando Piccinini.

«Si dirà che è l'ennesimo incidente mortale sul lavoro... Ma Rosario, il marito e il papà dei suoi figli, la persona cosi attenta anche ai bisogni dei suoi colleghi di lavoro e impegnata nel volontariato, non c'è più».

Lo scrive il segretario della Cisl di Bergamo, Ferdinando Piccinini, in una lettera inviata ai giornali. Una lettera che si muove dal cuore e che vuole soprattutto portare affetto alla vittima della tragica esplosione dell'alba di venerdì a Lallio. Ecco il testo integrale.


«Si dirà che questo è l'ennesimo incidente mortale sul lavoro, si aggiornerà il sempre lungo elenco dei morti, si ritornerà a parlare di prevenzione degli infortuni, delle responsabilità delle aziende, insomma si ripeterà una sorta di rituale che segue sempre al dramma che ogni infortunio mortale rappresenta.

Ma Rosario, il marito e il papà dei suoi figli, la persona cosi attenta anche ai bisogni dei suoi colleghi di lavoro e impegnata nel volontariato, non c'è più. L'esplosione ha distrutto una vita, una famiglia, ha lasciato sgomenti colleghi e amici.

Ci ha lasciati sgomenti anche nella categoria della Fistel e alla Cisl dove Rosario era da anni impegnato come delegato sindacale, sempre attento ai temi del lavoro e della dignità delle persone che rappresentava.

Tutto ciò ci costringe a uscire dalla genericità delle disgrazie sul lavoro, fatte di numeri e di percentuali, e dare un volto e una storia al dramma che ogni morte sul lavoro ci dovrebbe provocare.

Ci costringe a riflettere sulle questioni che contano veramente nella nostra vita, sul fatto che il valore dell'integrità e della dignità di ogni persona viene prima di ogni altra cosa, anzi costituisce, come costituiva per Rosario, la prima ragione e motivazione di tante fatiche e impegni gratuiti che tantissimi nostri delegati svolgono ogni giorno sui luoghi di lavoro.

Ma ora, più che proclami o analisi, non possiamo far altro che stringerci intorno alla famiglia che sta attraversando questo dramma con vicinanza e solidarietà».

Ferdinando Piccinini

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