Dario era un genio della fisica:
il Lussana gli dedica un laboratorio

Neutrini solari. A queste particelle, fonte dell'energia prodotta dal Sole, stava lavorando «con precisione e completezza unici» Dario Motta, il giovanissimo fisico che un anno fa è stato stroncato da una rarissima malattia neurologica.

Neutrini solari. A queste particelle, fonte dell'energia prodotta dal Sole, stava lavorando «con precisione e completezza unici» Dario Motta, il giovanissimo fisico che un anno fa è stato stroncato da una rarissima malattia neurologica.

A lui, alla sua passione per la fisica, al suo saper raccogliere le sfide più dure, al suo essere testimone delle intelligenze rare di cui il nostro Paese è ricco, il liceo Lussana ha dedicato il laboratorio di fisica.

Dario Motta infatti ha mosso i suoi primi passi verso il mondo delle scienze e in particolare della fisica proprio qui, al liceo Lussana. Dopo la laurea in Fisica con 110/110 e lode, conseguita con una tesi sulla misurazione del flusso dei neutrini solari, portata a termine nei laboratori nazionali del Gran Sasso, Dario viene chiamato in Germania, ad Heidelberg, al Max Planck Istitut, uno dei più prestigiosi istituti di fisica al mondo.

Dario ha soltanto 25 anni, ma già i suoi studi iniziano ad avere rilevanza internazionale perché, come ha ricordato il dottor Michel Cribier del Commissariato per l'Energia atomica di Parigi, «sviluppa uno studio dettagliato sulla propagazione della luce, oggi è utilizzato da molti fisici di tutto il mondo».

Pochi anni e nel 2004 Dario viene chiamato proprio al Cea di Parigi per continuare la sua ricerca sui neutrini solari, e qui si classifica al primo posto davanti a oltre 50 concorrenti da tutto il mondo e diventa ricercatore permanente.

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