«Non scrivere su quel processo»
Giornalista aggredito dal «Bocia»

Quell'articolo non s'ha da scrivere. Parola del «Bocia», leader pluridiffidato della Curva Nord. Venerdì Galimberti ha aggredito il giornalista de L'Eco di Bergamo, Stefano Serpellini, minacciandolo e rifilandogli una testata al volto.

Quell'articolo non s'ha da scrivere. Parola di Claudio Galimberti, 38 anni, leader pluridiffidato della Curva Nord atalantina. Nella mattinata di venerdì il Galimberti (conosciuto nell'ambiente come Bocia), spalleggiato da tre persone, nei pressi del Tribunale di via Borfuro ha aggredito il giornalista de «L'Eco di Bergamo», Stefano Serpellini, 46 anni, minacciandolo e rifilandogli una testata al volto. L'uomo era nei pressi del Palazzo di giustizia, dove si svolgeva il processo per detenzione di cocaina a un altro ultrà. Saputo della presenza di Serpellini, titolare della cronaca giudiziaria del nostro giornale, il Galimberti e gli altri tre hanno atteso che lasciasse il Tribunale, per tendergli un agguato.

IL PROCESSO
Venerdì mattina a palazzo di giustizia era in calendario l'udienza a carico di V. P., 42 anni, ultrà arrestato mercoledì dalle Volanti per detenzione di 30 dosi di cocaina. Per la Digos, V. P. avrebbe rifornito di coca alcuni suoi amici tifosi nelle occasioni speciali, e una di queste – la tradizionale cena natalizia – era appunto in programma mercoledì sera. I poliziotti lo avevano tenuto d'occhio e, fuori da casa sua, gli avevano trovato la droga in macchina. «Ma alla cena sarei andato in moto», si era difeso lui.

L'AGGRESSIONE
Stefano Serpellini venerdì mattina si trovava in Tribunale per raccogliere notizie di cronaca giudiziaria, ma non si era occupato del processo per droga al tifoso, seguito da un altro cronista de «L'Eco». Verso le 11,40 ha lasciato il palazzo, in compagnia di un collega de «Il Giorno», e si è incamminato lungo via Borfuro, diretto in Procura, per proseguire la mattinata lavorativa. All'improvviso è stato spinto da tergo e condotto a forza sotto i portici tra via Borfuro e piazzetta Bergamo. È lì che, da dietro una colonna, è spuntato il Galimberti. Due suoi fedelissimi agivano da «pali», per evitare che occhi indiscreti assistessero alla scena. Un terzo minacciava il giornalista de Il Giorno, temendo che potesse dare l'allarme. Il capo ultrà ha preso per il bavero Serpellini e lo ha sbattuto contro una vetrina. Poi le minacce: ritenendo che il giornalista si fosse occupato del processo al tifoso, pretendeva che nulla scrivesse riguardo a un ipotetico coinvolgimento della Curva in vicende di droga. «Non voglio vedere niente sul giornale – sono state le sue parole, al netto del turpiloquio – altrimenti vengo lì, ti brucio il giornale, ti spacco le gambe, anche a costo di finire in galera». Serpellini ha cercato di spiegare a Galimberti – indagato per associazione per delinquere finalizzata ai disordini da stadio – che si sarebbe scritto niente di più e niente di meno che la cronaca del processo, aggiungendo che sia il leader, sia la Curva, se estranei alla vicenda giudiziaria, avrebbero dovuto sentirsi tranquilli.

LA TESTATA
A quel punto Galimberti ha colpito al volto Serpellini con una testata, per poi allontanarsi a passo svelto, in direzione del Tribunale, seguito dai suoi guardaspalle. Il giornalista – già oggetto di intimidazioni con scritte comparse sui muri della città e in zona stadio – ha perso sangue dal naso, riportando una contusione e un'escoriazione al setto. Visitato ai Riuniti, è stato giudicato guaribile in cinque giorni.

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