Agguato al cronista de L'Eco
Tentorio: «Ingiustificabile»

Fa discutere l'episodio di violenza che ha visto coinvolto venerdì il nostro giornalista Stefano Serpellini, aggredito da alcuni ultras dell'Atalanta, minacciato e colpito da una testata al volto dal «capo» della Curva Nord, Claudio Galimberti.

Fa discutere l'episodio di violenza che ha visto coinvolto venerdì mattina il nostro giornalista Stefano Serpellini, aggredito da alcuni ultras dell'Atalanta, minacciato e colpito da una testata al volto dal «capo» della Curva Nord, Claudio Galimberti, noto a tutti come «Bocia». Il caso riguardava l'arresto di un quarantaduenne trovato con 30 dosi di cocaina. Droga che, secondo l'accusa, era destinata anche a rifornire qualche ultrà impegnato mercoledì nella festa prenatalizia al «Covo», cui ha partecipato anche l'Atalanta.

Galimberti e i complici pretendevano che «L'Eco» evitasse collegamenti tra la Curva Nord e la cocaina, a prescindere dall'esito del processo. Di qui le minacce («Ti spacco le gambe, brucio il giornale») e la testata al naso. Dopo la pubblicazione del fatto, ieri i primi a farsi vivi sono stati tanti lettori, che hanno spedito le loro mail di solidarietà a Serpellini attraverso il giornale on line. Anche l'Atalanta in serata ha diffuso un comunicato, firmato dal presidente Antonio Percassi, che sintetizza la posizione espressa nel dopopartita anche dal dt Marino. «L'Atalanta, in merito allo spiacevole episodio che ha visto coinvolto il giornalista Stefano Serpellini, esprime tutta la propria solidarietà nei confronti del cronista e del quotidiano L'Eco di Bergamo. La Società sottolinea anche l'esemplare comportamento tenuto dall'intera tifoseria bergamasca all'interno dello stadio sia durante lo scorso campionato cadetto che nell'attuale massima categoria».

Molte anche le altre prese di posizione. Ferma quella del Club Amici, che proprio martedì aveva premiato Serpellini. «Il Centro coordinamento esprime piena solidarietà al giornalista Stefano Serpellini per l'agguato. Non è tollerabile che, oltre alle violenze fisiche e psicologiche cui è stato oggetto, il giornalista abbia ricevuto minacce nel tentativo di condizionarlo sul diritto-dovere di informare». Sulla stessa linea il Gruppo lombardo giornalisti sportivi, che «esprime piena solidarietà a Serpellini, vittima di una intimidazione fisica nel corso della sua attività di cronista giudiziario e sportivo. Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza che deve far riflettere sulle crescenti difficoltà nel fornire una corretta informazione e sulla inderogabile necessità di una maggior tutela dei giornalisti tutti». Solidarietà è giunta anche dai colleghi della Gazzetta dello Sport.

Ma domenica pomeriggio attorno allo stadio è comparso un delirante volantino della Curva, in cui non si fa minimamente cenno all'aggressione e si preferisce sottolineare come «L'Eco», a detta degli ultrà, avrebbe dedicato spazio inadeguato alle iniziative benefiche realizzate dalla Nord. Come avessero non solo finalità solidali, ma anche il secondo scopo di cancellare una macchia.

Fortunatamente allo stadio si sono registrati anche tanti pareri diversi. «Quello che è successo – ha detto il sindaco Franco Tentorio– mi dispiace moltissimo. Ritengo che sia una cosa profondamente sbagliata e che non ha giustificazioni di nessun tipo». Umberto Bortolotti: «Sono cose che non dovrebbero succedere e che dispiacciono moltissimo. Ho espresso personalmente tutta la mia solidarietà a Stefano Serpellini». Franco Morotti: «Ho letto la notizia e sono rimasto senza parole. È un fatto che si commenta da solo. Un episodio gravissimo che, mi auguro, rimanga isolato». «Come ex sostituto procuratore di Bergamo _ scrive inoltre da Catania Francesco Lentano _ che ha indagato personalmente Claudio Galimberti per reati "da stadio", e che ha conosciuto e apprezzato la correttezza di Stefano Serpellini, intendo esprimere la mia personale solidarietà per l'aggressione subita». Un'apprezzabile nota di condanna - che ha suscitato un vivace dibattito - è comparsa anche sul blog atalantini.com.

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