Le Provincie siano poche ed efficienti
Da Milano un documento per febbraio

Dalla Lombardia, entro il 25 febbraio, arriverà una proposta indirizzata al Governo e al Parlamento, che tenga conto dell'opportunità "di tagliare drasticamente i costi, di aumentare l'efficienza, ma anche di garantire il governo del territorio".

Dalla Lombardia, entro il 25 febbraio, arriverà una proposta indirizzata al Governo e al Parlamento, che tenga conto dell'opportunità "di tagliare drasticamente i costi, di aumentare l'efficienza, ma anche di garantire il governo del territorio". Il presidente della Regione Roberto Formigoni sintetizza così l'esito dell'incontro con le Province a Palazzo Lombardia. All'ordine del giorno l'articolo 23 della legge 214, che prevede il taglio delle Province italiane. Dalla Lombardia - è questo il significato del tavolo odierno, illustrato dallo stesso Formigoni a conclusione della seduta - "parte un invito al Governo e al Parlamento a rivedere sollecitamente questa legge".

L'INCONTRO IN REGIONE - Presenti all'incontro - presieduto da Formigoni e dall'assessore regionale al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi - il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, quello del Consiglio della Provincia di Milano Bruno Dapei e i presidenti delle Province di Como, Brescia, Lodi, Monza e Brianza, Sondrio, Bergamo, Cremona, Mantova e Pavia, rispettivamente: Leonardo Carioni, Daniele Molgora, Pietro Foroni, Dario Allevi, Massimo Sertori, Ettore Pirovano, Massimiliano Salini, Alessandro Pastacci e Daniele Bosone. Presenti, per la Provincia di Lecco e quella di Varese, rispettivamente, l'assessore all'Ambiente, Caccia e Pesca Carlo Signorelli e il vicepresidente Gianfranco Bottini. Ha partecipato al Tavolo anche il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida.

LEGGE NAZIONALE TROPPO FRETTOLOSA - "L'articolo 23 della legge 214 - ha sintetizzato Formigoni - contiene un'impostazione del tutto frettolosa e scoordinata, non capace di tenere in considerazione la differenza tra le Regioni italiane, in particolare quella di una grande Regione come la Lombardia che, in questi anni, ha lavorato insieme alle Province, trasferendo molte competenze e funzioni già a partire dalla riforma Bassanini del 1997. Pare evidente che una legge nazionale non possa pretendere di regimentare nello stesso modo Province virtuose e non virtuose, Province piccole di piccole Regioni e Province medie di medie o grandi Regioni".

RAZIONALIZZAZIONE MA ANCHE COESIONE TERRITORIALE - La necessità assoluta di una semplificazione della Pubblica Amministrazione può e deve portare, per Formigoni, "a un efficientamento dei vari livelli di Governo e, in particolare, a un efficientamento e a una razionalizzazione delle Province e dei costi della Pubblica Amministrazione". Studi interni a Regione Lombardia hanno evidenziato la possibilità di una "drastica riduzione del numero delle Province", ma tutto questo deve essere fatto nella salvaguardia della "necessaria coesione territoriale di una Regione come Lombardia, con 10 milioni di abitanti".

LE POSIZIONI DELLE PROVINCE - Le Province lombarde intendono lavorare - ha rimarcato il presidente della Provincia di Como e presidente dell'Unione delle Province lombarde, Carioni - con la Regione Lombardia per "uscire da questo empasse. Togliere le Province creerebbe un grande problema ai territori che esse rappresentano, ma anche alla stessa Regione". Carioni parla di azione "incostituzionale" da parte del Governo, segnalando come a Como arriverà un commissario. Per Podestà siamo di fronte al pericolo di "esautorazione del livello intermedio di Governo", che porterebbe a un aumento del costo della Pubblica Amministrazione. Duro il giudizio anche di Pirovano e Molgora: se per il primo "eliminare le Province sarebbe come eliminare i bronchi", per il secondo la strada dell'efficienza non passa attraverso l'abolizione delle Province lombarde.

Da parte sua, l'Unione Province lombarde rimane in attesa che Regione Lombardia, come assicurato oggi dal Governatore Formigoni, valuti attentamente la possibilità di presentare ricorso contro l'articolo 24 della Legge 214; nel frattempo, a dimostrazione della volontà di partecipare attivamente ad un disegno complessivo di riforma degli enti locali che punti alla loro razionalizzazione, le Province lombarde si impegnano ad elaborare un progetto condiviso di riorganizzazione di queste istituzioni territoriali. Questo l'esito dell'incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Lombardia tra il Governatore Formigoni e i 12 Presidenti Lombardi. “La nostra Regione è un vero e proprio Stato con 10 milioni di abitanti – sottolinea a margine dell'incontro Leonardo Carioni, Presidente dell'Unione Province Lombarde – annullare le Province significa creare un enorme danno al territorio e ai cittadini, che perderebbero così un punto di riferimento fondamentale per questioni di primaria importanza come strade, scuole, ambiente e lavoro. Il contributo del Prof Onida, che ringraziamo, è stato giuridicamente illuminante: neutralizzare le Province è incostituzionale. Per questo riteniamo fondamentale che Regione Lombardia, la più grande e la più importante del Paese, si schieri in prima linea in difesa delle autonomie locali, impugnando davanti alla Corte costituzionale l'art. 23 della manovra. Tuttavia, da tempo siamo favorevoli ad una riorganizzazione delle Province, in particolare in funzione della loro estensione e popolazione. Quello di oggi – conclude il Presidente UPL – è stato un incontro positivo e determinato: la discesa in campo di un peso massimo come Regione Lombardia è un elemento imprescindibile, anche perché ha una valenza politica enorme, sia nei confronti del grado di giudizio atteso sia nei confronti del governo centrale.”

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