Poste di Redona, parcheggio aperto
«Piccolo e non agevole». Primo incidente

Alla fine il parcheggio di Redona l'hanno sì aperto, ma ridotto e con problemi logistici tali per cui si è già verificato il primo incidente. Lunedì prevista la riapertura dal tribunale, si riaccende la polemica.

Alla fine il parcheggio l'hanno sì aperto ma ridotto e con problemi logistici tali per cui si è già verificato il primo incidente. Il tribunale l'out-out lo aveva dato ed entro lunedì 16 gennaio era infatti prevista la riapertura del parcheggio del centro di consegna raccomandate.

Cosa che è avvenuta ma in uno spazio più ridotto rispetto al precedente parcheggio: sei i posti auto previsti per il pubblico, uno di questi riservato ai disabili, e uno spazio di manovra decisamente poco agevole che non facilita chi deve entrare e uscire. La vicenda è quindi destinata a non chiudersi qui e Giovanni Manzoni della Fand (Federazione associazione nazionale disabili) promette una nuova battaglia: inviare tutta la documentazione di questi ultimi cinque mesi al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni e all'Ufficio Centrale delle Poste italiane. Sotto accusa anche i parlamentari bergamaschi che in questi mesi, pur a conoscenza della vicenda, non avrebbero secondo Manzoni «mosso un dito per risolvere una questione» di per sè non così complicata ma che settimana dopo settimana è cresciuta di spessore, con l'intervento di Comune, Prefettura e tribunale.

Le Poste, che fino a lunedì hanno lasciato chiusi i cancelli, per ora non replicano sulla questione. La vicenda è iniziata nell'agosto dello scorso anno, quando era stato deciso di chiudere i cancelli del posteggio a supporto dell'ufficio smistamento di Via Buttaro. Il centro aveva ottenuto dal Comune l'autorizzazione ad operare, tra l'altro, proprio a condizione che venissero garantiti i posti auto, ivi compresi quelli per i disabili. E i parcheggi, infatti, c'erano e per un po' di tempo sono stati a disposizione del pubblico. Ad agosto, però, le Poste hanno chiuso i cancelli e con la chiusura hanno di fatto costretto i cittadini a parcheggiare a quasi 500 metri di distanza, portatori di handicap compresi. Da allora è iniziata una vera e propria battaglia che ha visto scendere in campo la Fand per denunciare i gravissimi disagi che le persone disabili, e non solo loro, sono ancora oggi costrette a subire. Ed ecco allora il Comune che scrive imponendo l'immediata riapertura: invito ignorato. Successivamente, l'8 novembre, stante il perdurare della situazione il prefetto promuove un incontro, ed in quella sede le Poste promettono a prefettura e Comune la riapertura dei cancelli entro 30 giorni. Nonostante le promesse fatte, l'8 dicembre, 30 giorni dopo, i cancelli rimangono però chiusi. Il presidente provinciale della Fand Giovanni Manzoni, chiede un provvedimento d'urgenza al tribunale, con il quale venga disposta l'immediata riapertura del posteggio. Il tribunale Il 14 dicembre, dopo aver sentito le parti (Poste e Fand), il tribunale prende atto dei 30 giorni chiesti dalle Poste per la realizzazione dei lavori. Ma le Poste, che avrebbero a questo punto dovuto aprire i cancelli proprio lunedì, pur avendo eseguito da giorni i lavori necessari (installazione di una sbarra elettrificata e tracciatura delle strisce), decidono di non far accedere il pubblico prima del giorno stabilito.

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