Crisi del commercio?
Treviglio non ne risente

Sono 500 i negozi di Treviglio: è il numero che emerge dall'ultimo dato disponibile (fine 2010) e che fa riflettere su un settore che, nonostante la crisi, nella città della Bassa continua a rinnovarsi, riuscendo nel complesso a crescere.

Sono 500 i negozi di Treviglio: è il numero che emerge dall'ultimo dato disponibile (fine 2010) e che fa riflettere su un settore che, nonostante la crisi, nella città della Bassa continua a rinnovarsi, riuscendo nel complesso a crescere, sia dal punto di vista del saldo delle attività aperte che dell'occupazione, e ad attirare clienti, non soltanto dalla città. Nel giro di soli quindici anni, infatti, tra aperture e chiusure, il commercio trevigliese ha visto un incremento di ben cento nuovi punti vendita.

Che il commercio a Treviglio sembra andare controcorrente lo dimostra il confronto con i dati provinciali e regionali, entrambi di segno negativo. Treviglio è dunque un'eccezione, in questo contesto. Il confronto tra il 2010 e il 2009 a livello provinciale ha fatto registrare un calo dell'1,6% del volume d'affari, con una flessione marcata degli alimentari (-3,6%). Il numero dei negozi, invece, nella Bergamasca è calato del 3% in un anno e del 15% negli ultimi cinque. I negozi in provincia di Bergamo sono scesi da 25 a 22 mila. A Treviglio, invece, negli ultimi cinque anni i negozi sono aumentati di 20 e, negli ultimi 15, come detto, di un centinaio. Nel 2001 i negozi di Treviglio erano 436. Crescono anche le superfici commerciali, passate da 31.800 metri quadrati del 2001 ai 37.800 dell'anno scorso.

Accanto al commercio in sede fissa è presente il commercio ambulante, che fa parte della tradizione di Treviglio da secoli. E pure questo settore è in crescita. I commercianti itineranti della città sono 47, ben 11 in più rispetto al 2009. Di questi, soltanto 8 trattano di generi alimentari e il resto di generi differenti.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 29 gennaio

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