Un malore stronca Enzo Ronzoni
Presidente Cai Piazza Brembana

È morto nella serata di venerdì 3 febbraio Enzo Ronzoni, 60 anni di Olmo al Brembo, presidente del Cai di Piazza Brembana e molto conosciuto nella valle. A stroncarlo è stato un malore. Inutili la corsa all'ospedale di San Giovanni Bianco e il trasferimento ai Riuniti.

È morto nella serata di venerdì 3 febbraio Enzo Ronzoni, 60 anni di Olmo al Brembo, presidente del Cai di Piazza Brembana e molto conosciuto nella valle. A stroncarlo è stato un malore improvviso. Inutili la corsa all'ospedale di San Giovanni Bianco e il trasferimento ai Riuniti.

Ronzoni era in pensione da un anno dopo una carriera come professore all'Istituto alberghiero di San Pellegrino. Sposato e con due figli, ricopriva la carica di presidente del Cai di Piazza Brembana ed era anche direttore della scuola di Sci alpinismo Orobica.

Inoltre Ronzoni, grande animatore, aveva un filo diretto con la cooperativa «In cammino» di San Pellegrino che si dedica ai disabili e sovente trasportava sulle spalle in montagna i bambini che non hanno la fortuna di poter camminare.

Venerdì sera si è sentito male, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di San Giovanni Bianco, ma - vista la gravità del suo quadro clinico - è stato deciso di trasferirlo ai Riuniti, dove purtroppo è morto. Infarto o aneurisma la probabile causa del decesso. I funerali non sono stati ancora fissati.

Ecco il ricordo che il Cai di Bergamo ha voluto inviare in memoria di Enzo Ronzoni. «Un inaudito e inimmaginabile destino ha fermato il cuore del nostro prezioso Enzo Ronzoni. Amico puro, Maestro invincibile e Presidente esemplare della Sezione CAI di Piazza Brembana, salito dalle nostre montagne temporanee alle Sue vette celesti eterne…».

«Il suo esempio leale, amicizia autentica e sorriso luminoso ci accompagneranno per sempre. Un abbraccio di sentita condivisione, silenziosa vicinanza e forte fratellanza ai Familiari e Amici tutti».

«Queste montagne suscitano nel cuore il senso dell'infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime (GIOVANNI PAOLO II)»

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