Buoni pasto passati ai raggi X
I «furbetti» ora pagano tutti

Per godere di agevolazioni sociali «dimenticano» di avere soldi sul conto corrente o di essere proprietari di un immobile. Il Comune di Caravaggio ne ha scoperti diversi che avevano presentato la domanda per la riduzione dei buoni pasto per la mensa scolastica.

Per godere di agevolazioni sociali «dimenticano» di avere soldi sul conto corrente, di essere proprietari di un immobile, o di avere più di un reddito. Sono i cosiddetti finti poveri. Il Comune di Caravaggio ne ha scoperti diversi che avevano presentato la domanda per la riduzione dei buoni pasto per la mensa scolastica.

All'inizio dell'anno scolastico le richieste in Comune sono state 179. Ne sono state accettate solo 30. L'anno scorso erano state invece 223 e tutte accettate. Il motivo? Quest'anno il Comune, con la collaborazione dell'Agenzia delle Entrate, ha dato il via a una serie di controlli incrociati per verificare le richiesta della riduzione dei buoni pasto insieme alla dichiarazione Isee (indicatore situazione economica equivalente). È risultato che molti non avevano requisiti per pagare un buono pasto ridotto per la mensa.

Delle 179 richieste presentate, 30 (12 italiani, 18 stranieri) come detto sono state accettate, 27 sono state respinte per mancata presentazione di documenti, 104 per errori diversi, 17 sono state ritirate dagli interessati. Grazie ai controlli il Comune risparmierà circa 126.000 euro.

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