Detenuti in cella di sicurezza
Il vitto? Offerto dai carabinieri

Mezz'ora prima lo hanno arrestato, magari per resistenza a pubblico ufficiale, e poi ai carabinieri tocca offrirgli un panino e una bottiglia d'acqua. Succede anche questo, al comando provinciale dell'Arma di Bergamo e in tante stazioni della Bergamasca.

Mezz'ora prima lo hanno arrestato, magari per resistenza a pubblico ufficiale, e poi ai carabinieri tocca offrirgli un panino e una bottiglia d'acqua. Succede anche questo, al comando provinciale dell'Arma di Bergamo e in tante stazioni della Bergamasca.

Fino al 31 dicembre scorso i pasti ai detenuti trattenuti nelle due celle di sicurezza della caserma di via delle Valli erano garantiti dalla società di ristorazione «Serist» di Cinisello Balsamo, la stessa che si occupa del servizio mensa dei carabinieri.

La convenzione, siglata dalla prefettura, è però scaduta e non è ancora stata rinnovata, a differenza del servizio mensa. «Le prefetture, che si appoggiano ai comandi provinciali dei carabinieri – spiegano alla Serist – ogni anno ci inviano una richiesta di preventivo per la fornitura dei pasti. Noi facciamo un'offerta. Quest'anno però non abbiamo ancora ricevuto la richiesta per il comando provinciale di Bergamo».

La prefettura paga 4,65 euro per ogni pasto e 1,30 euro per la colazione, Iva inclusa. In assenza di convenzione, gli arrestati in attesa di processo per direttissima che vengono tenuti nelle camere di sicurezza dei carabinieri hanno tre possibilità: o si pagano il pasto (se hanno soldi in tasca, ma capita di rado), o digiunano, oppure si affidano alla bontà di chi li ha catturati.

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