Avelli, il mistero si infittisce
I parenti pronti a partire per Cuba

E' mistero fitto sulla morte di Roberto Avelli, il falegname 41enne di Mozzanica deceduto mercoledì scorso a Cuba, dopo essere precipitato dal secondo piano di un edificio di Holguín, città dove si trovava in vacanza. Da Cuba nessuna notizia.

E' mistero fitto sulla morte di Roberto Avelli, il falegname quarantunenne di Mozzanica deceduto mercoledì scorso a Cuba, dopo essere precipitato dal secondo piano di un edificio di Holguín, città dove si trovava in vacanza. Da Cuba non arrivano notizie certe e i familiari chiedono a gran voce che si faccia chiarezza.

Mercoledì prossimo alcuni parenti della vittima partiranno alla volta dell'isola sia per il riconoscimento del cadavere sia per tentare di riuscire ad avere notizie su quanto accaduto. Il giallo di infittisce e nonostante i continui contatti delle autorità locali, delle ambasciate e del ministero degli Esteri con le autorità cubane, finora non si è ancora venuti a capo di nulla.

La tesi del suicidio non convince i familiari di Avelli. Le modalità del ritrovamento, le gravi ferite riportate alla testa, cadendo dallo stabile che ospita l'edificio emigraciòn della cittadina cubana, e non dalla stanza di una casa privata dove era alloggiato, non fanno che alimentare dubbi.

Gli interrogativi si susseguono: Avelli è stato spinto da un'altra persona o magari lanciatosi per sfuggire a una minaccia? Oppure ancora si è lanciato di sua spontanea volontà. E quella telefonata in cui avvisava di essere in pericolo?

Gianfranco Rossini e Gabriele Tassi, i due concittadini e compagni di viaggio di Roberto Avelli che con lui erano partiti alla volta di Holguín lo scorso 6 febbraio non sanno darsi una spiegazione.

L'attenzione è ora posta sul luogo del fatto, ovvero l'edificio emigraciòn, vale a dire la questura cubana. Per le autorità locali Avelli si sarebbe suicidato lanciandosi da un edificio qualsiasi, forse una «Casa particular», ma le fonti de L'Eco di Bergamo dicono che Avelli ha trovato la morte alle 11 e 17 minuti di mercoledì mattina in altre circostanze. Tre gestori di «Casas particulares» del posto l'hanno confermata chiedendo però l'anonimato per il terrore di ritorsioni. Roberto sarebbe cioè stato brutalmente spinto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA