Tassa di soggiorno, primo ricorso
È dell'Hotel Arli di Bergamo

La tassa di soggiorno per gli hotel è entrata in vigore a inizio anno, ha fatto discutere molto, ci sono state polemiche e - mentre ora ci stanno pensando alcuni centri dell'hinterland -  arriva il primo ricorso: è dell'Hotel Arli di Bergamo.

La tassa di soggiorno per gli hotel è entrata in vigore a inizio anno, ha fatto discutere molto, ci sono state polemiche e - mentre ora ci stanno pensando alcuni centri dell'hinterland -  arriva il primo ricorso: l'ha presentato Lidia Spajani, titolare dell'Hotel Arli di Bergamo, al Tar.

Nel ricorso si fa riferimento alla presunta illegittimmità del regolamento comunale che ha istituito l'imposta. Non si sarebbe rispettato il principio della «gradualità in proporzione al prezzo». In pratica, l'Amministrazione comunale ha deciso di far pagare il tributo in base al numero di stelle (3,50 euro a notte e a persona per gli alberghi a 4 stelle, di 2,50 euro per i tre stelle, di 2 euro per le case di ferie, gli affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanza, i bed and breakfast e gli agriturismi, di 1,70 euro per gli alberghi a due stelle, e un euro per le strutture a una stella e per gli ostelli) e non al prezzo pagato per la camera.

Così, per esempio, si possono pagare 3,5 euro di imposta e 70 euro per una notte in un hotel a 4 stelle e 2,5 euro di imposta e 120 euro per una notte in un hotel a 3 stelle. Ricordiamo che Ascom, insieme alle altre associazioni di categoria, si era battuta in un primo momento per impedire e successivamente per ritardare di un anno l'introduzione della nuova imposta.

Nonostante le ipotesi di illegittimità, Orio al Serio e Stezzano potrebbero essere i primi Comuni dopo Bergamo a introdurre la tassa di soggiorno per i turisti. Più tiepidi invece Lallio, Treviolo e Mozzo mentre Sorisole e Seriate escludono di imporre il balzello agli ospiti degli alberghi. I due paesi dell'hinterland però, su cui insistono più strutture ricettive (per la vicinanza dell'aeroporto), sembrerebbero pronti a seguire l'esempio cittadino.

È una prima risposta all'allarme lanciato da Giovanni Zambonelli, presidente di Federalberghi Bergamo, una settimana fa che denunciava una fuga dagli alberghi cittadini verso gli hotel dell'hinterland secondo alcuni dati rilevati sul target dei quattro stelle e confrontando il mese di gennaio dell'anno scorso e di quest'anno a causa della recente introduzione della tassa di soggiorno.

Intanto, alla tassa di soggiorno ci stanno pensando anche i comuni bergamaschi sul lago d'Iseo che vorrebbero imitare Iseo, centro sulla sponda bresciana che ha già approvato la tassa di soggiorno. Meno propensi i centri di montagna.

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