Bici rubate e poi rivendute on line
Riconsegnate ai veri proprietari

Sono tornate nei garage dei legittimi proprietari le biciclette che erano state rubate e intercettate dai carabinieri di Bergamo. Con le segnalazioni sul giornale le vittime del furto sono riuscite a rientrare in possesso delle loro due ruote.

Sono tornate nei garage dei legittimi proprietari le biciclette che erano state rubate e intercettate dai carabinieri di Bergamo. Con le segnalazioni sul giornale le vittime del furto sono riuscite a rientrare in possesso delle loro due ruote.

Le biciclette sono le protagoniste di una storia singolare. A scovarle un uomo a cui era stata rubata la sua e che ne aveva cercata un'altra on line, trovando così quella che gli avevano rubato. Così ha contattato il venditore, ma anche i carabinieri, che si sono presentati all'appuntamento. Il proprietario della bici, un giovane residente in città, ha riavuto la sua mountain bike Decathlon, mentre il venditore, V. I., ucraino di 39 anni, regolare in Italia e residente ad Albino, è stato denunciato a piede libero con l'accusa di ricettazione.

I carabinieri di Bergamo hanno poi scoperto, nel suo garage, altre due biciclette di presunta provenienza furtiva e messe a loro volta in vendita sullo stesso sito, «Adessopedala.com», del tutto estraneo alla vicenda. C'è il sospetto che lo stesso immigrato avesse già venduto, nei giorni scorsi, ulteriori due mountain bike. L'ucraino utilizzava un nickname piuttosto singolare, «Nikola Sarcozy», per mettere in vendita le due ruote, e riferiva negli annunci di essere di Como. In realtà era di Albino. All'appuntamento con il giovane di Bergamo, fissato per mezzogiorno di mercoledì a una fermata del bus a Pradalunga, si sono presentati anche i carabinieri. A loro l'ucraino ha raccontato di non sapere che la bici fosse rubata e di averla acquistata per 30 euro in Porta Nuova. Non avendo un lavoro e vivendo con la madre (che lavora come badante) ad Albino, da qualche tempo cercava di racimolare qualche soldo con questi annunci, come ha riferito ai carabinieri. Incensurato, è stato denunciato per ricettazione. I militari hanno poi scoperto che, dall'indirizzo «Ip» del suo computer (l'identificativo univoco del proprio terminale) era stato anche pubblicato un annuncio su un sito di ricerca di lavoro nel quale l'ucraino riferiva di essere un «programmatore informatico». Cosa non vera. I carabinieri hanno ora riconsegnato le altre due bici ai legittimi proprietari.

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