Passata la tempesta solare
Cellulari fuori uso. Coincidenze?

La tempesta solare ha investito la Terra senza causare disagi particolari. Il campo magnetico terrestre ha assorbito l'impatto della tempesta. C'è però chi ha segnalato strani fenomeni utilizzando il cellulare, che è andato fuori uso. Concidenze?

La tempesta solare ha investito la Terra senza causare disagi particolari. Il campo magnetico terrestre ha infatti assorbito efficacemente l'impatto della tempesta. Avrebbe potuto influenzare le comunicazioni radio e i sistemi di navigazione satellitari, ma pare che non abbia provocato danni temuti.

Si era parlato di compagnie aeree pronte a variare le proprie rotte allontanandosi dalle calotte polari e anche degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale Alpha, che avrebbero potuto dover rifugiarsi nelle zone dell'Iss maggiormente schermate contro le radiazioni. Ma così non è stato.

C'è però chi - proprio fra ieri e oggi - ha segnalato anomalie al proprio cellulare. E' il caso di due lettori che hanno riferito di aver avuto il cellulare fuori uso. Coincidenze? Sarà, ma intanto il Sole sta diventando sempre più irrequieto e l'ultimo sciame di particelle scagliato dalla sua superficie ha investito in pieno la Terra.

Probabilmente siamo appena all'inizio, perché il Sole ha cominciato a dare segni evidenti di irrequietezza solo nell'estate scorsa e raggiungerà il massimo dell'attività fra gennaio e febbraio 2013, quando potranno avvenire da quattro a sei tempeste al giorno. La frequenza con la quale compaiono macchie e spettacolari eruzioni sulla superficie solare è legata a un ciclo nel quale periodi di attività debole si alternano a periodi di risveglio, con attività intensa. La durata di ciascun periodo è di circa 11 anni e nel dicembre 2008 si è conclusa una fase insolitamente lunga di debole attività solare. Da allora il Sole è entrato nel nuovo ciclo ed è stato tranquillo.

È difficile, però, stabilire se d'ora in poi ci sarà un crescendo di attività, con eruzioni e tempeste sempre più intense. «Le previsioni dell'evoluzione del ciclo solare sono poco attendibili ed è impossibile prevedere che cosa potrà accadere di qui a un anno», rileva l'astronomo Alessandro Bemporad, dell'osservatorio di Torino dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). «È vero – aggiunge – che nel periodo di massima attività macchie ed eruzioni tendono a spostarsi verso l'Equatore solare». Una zona, questa, nella quale è più probabile che gli sciami di particelle colpiscano la Terra. Non è detto, però, che a questa frenetica attività corrispondano tempeste particolarmente violente e minacciose per telecomunicazioni e linee elettriche. «Secondo le previsioni più recenti, il prossimo massimo solare potrebbe essere tra i più deboli mai registrati, tuttavia resta un grande margine di incertezza».

Non è quindi da escludere che tempeste violente possano avvenire anche prima del massimo solare. Nel migliore dei casi le tempeste solari generate dallo scontro fra lo sciame di particelle provenienti dal Sole e il campo magnetico terrestre possono colorare il cielo dei Poli con bellissime aurore, ma nei casi più gravi possono danneggiare i satelliti, provocando problemi nelle telecomunicazioni.

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