Cassazione, illegittima l'Iva sulla Tia
Consumatori: «Ora va restituita»

L'Iva sulla Tia, la tassa di igiene ambientale, è illegittima. Dopo la Corte Costituzionale anche la Cassazione, con la sentenza dell'8 marzo 2012 n°3756, lo ha confermato definitivamente. Federconsumatori: l'Iva ora va restituita.

L'Iva sulla Tia, la tassa di igiene ambientale, è illegittima. Dopo la Corte Costituzionale anche la Cassazione, con la sentenza dell'8 marzo 2012 n°3756, lo ha confermato definitivamente. Federconsumatori: l'Iva ora va restituita.

«La sentenza - spiega l'associazione dei consumatori - smentisce e censura il comportamento del governo precedente, che le aveva provate tutte per aggirare 17 milioni di cittadini interessati, declinando le proprie responsabilità ed ostinandosi a non dare applicazione al pronunciamento dell'Alta Corte Costituzionale (n°238/09) che ha stabilito che la Tia è una tassa e non una tariffa, pertanto sulla stessa non è applicabile l'IVA del 10%.».

E federconsumatori continua: «Per questo semplice motivo, rispetto della legalità, chiediamo al governo Monti di chiudere la vicenda una volta per tutte, dando finalmente piena applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale e della Cassazione, restituendo l'Iva pagata indebitamente da milioni di cittadini attraverso uno storno sulle future bollette o consentendo la detrazione dell'importo non dovuto nelle dichiarazioni dei redditi. E chiaro che va trovata una soluzione urgente e politica da parte del Governo e del Parlamento».

E ancora: «Chiediamo inoltre che Federambiente ed l'Anci svolgano fino in fondo il loro ruolo, sollecitando il governo ad assumersi le proprie responsabilità, dando applicazione alle sentenze senza "se" e senza "ma", in coerenza con i principi di equità e di giustizia nei confronti di milioni di cittadini .

Nel contempo invitiamo i cittadini che ancora non lo avessero fatto, ad avanzare richiesta di immediata cessazione dell'applicazione dell'Iva (senza aspettare il 1 gennaio 2013 quando, con la nuova tassa rifiuti, comunque scomparirà) e di rimborso di quanto indebitamente pagato alla aziende od ai Comuni che applicano la Tia. A tal fine è disponibile un apposito modulo reperibile presso le sedi di Federconsumatori e SPI. Ricordiamo che possono effettuare tale richiesta solo i cittadini di quei comuni in cui, negli anni scorsi, è avvenuto il passaggio da Tarsu a Tia» (come a Bergamo, per esempio).

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