Moro al Cai: in bici sull'Everest?
Non è certo la fine dell'alpinismo

Simone Moro non ci sta. L'alpinista bergamasco, guida del biker Vittorio Brumotti che tenterà di scalare l'Everest portandosi dietro la bicicletta, replica al Cai che ha parlato di «montagna presa in giro» e di «eccessivo show dei record».

Simone Moro non ci sta. L'alpinista bergamasco, guida del biker Vittorio Brumotti che tenterà di scalare l'Everest portandosi dietro la bicicletta, replica al Cai che ha parlato di «montagna presa in giro» e di «eccessivo show dei record».

Moro ha esposto il suo pensiero sulle colonne della «Gazzetta Sportiva» in edicola domenica 25 marzo. Ecco il succo del suo intervento. «Scandalo e immoralità? Io non vedo nulla di tutto ciò. Se qualcuno vuole il suo Everest selvaggio, sacro e tutto per sé, basta che ci vada in inverno, o durante i monsoni o per le pareti e le vie più difficili senza proibire agli altri di andarci e agli sherpa di guadagnarsi da vivere».

«Le Dolomiti sono un esempio dove da sempre convivono business e ambiente. Non è insomma con i divieti e le riserve che si salva la montagna».

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