«Stefano: un esempio di valori
che spesso dimentichiamo»

«Mi hanno chiesto se Stefano era buono: Stefano amava il suo prossimo più di se stesso, è stato un esempio di valori che spesso dimentichiamo». Sono le parole di uno degli amici ai funerali di Stefano Neri, il carrozziere morto nello schianto con un camion.

«Mi hanno chiesto se Stefano era buono: Stefano amava il suo prossimo più di se stesso, è stato un esempio di valori che spesso dimentichiamo». Sono le parole di uno degli amici ai funerali di Stefano Neri, il carrozziere morto nello schianto con un camion.

I funerali sono stati celebrati lunedì pomeriggio in piazza Vittoria alla frazione Ossanesga di Valbrembo: una piazza (la chiesa è in restauro) gremita dai parenti, dagli amici, dai tanti conoscenti della famiglia di Stefano, artigiano carrozziere, specializzato come lucidatore di autovetture.

Il parroco, don Giovanni Foiadelli, ha citato una poesia di Padre Giacomo Perico (Bergamo 1911 - Milano 2000), «Se mi ami non piangere»: «Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami». «E noi aggiungiamo - ha detto il parroco, rivolgendosi in particolare al papà Giuseppe, alla mamma Marina e alla sorella di Stefano, Valentina - che non vogliamo più piangere: grazie Gesù per avercelo dato».

Al termine della celebrazione il ricordo degli amici. Un altro di loro - sulle note della canzone di Vasco Rossi «Siamo solo noi» - ha detto con la voce rotta dalla commozione: «Stefi, non cambiare, resta come sei: ti porteremo sempre nel nostro cuore». La salma è stata tumulata nel cimitero di Paladina.

Stefano Neri aveva perso la vita venerdì 23 marzo: a mezzogiorno stava ritornando a casa per pranzare quando si è scontrato in Vespa con un camion. Era morto sul colpo.

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