Nel giorno del matrimonio
finisce a processo per spaccio

Doveva raggiungere il palazzo del Comune per sposarsi, e invece si è trovato in manette a palazzo di Giustizia, accusato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina. Risultato: matrimonio rinviato e un processo per droga da affrontare.

Doveva raggiungere il palazzo del Comune per sposarsi, e invece si è trovato in manette a palazzo di Giustizia, accusato di detenzione ai fini di spaccio di cocaina. Risultato: matrimonio rinviato e un processo per droga da affrontare, e per ora arresti domiciliari dalla futura moglie e dalla suocera.

Protagonista della singolare vicenda W. R., marocchino di 24 anni, tra l'altro senza documenti e quindi clandestino, arrestato martedì a Trescore Balneario dai carabinieri della locale stazione e che ieri avrebbe dovuto convolare a nozze a Cenate Sotto: invece l'aspirante consorte, insieme alla futura suocera, lo hanno potuto vedere solo durante il processo per direttissima.

Tutto è cominciato nel tardo pomeriggio di martedì, mentre una pattuglia di carabinieri stava passando in via Tiraboschi a Trescore: davanti a un locale pubblico i militari hanno subito notato il marocchino, perché questi, alla loro vista, ha subito cercato di correre via, dirigendosi verso il retro del locale.

Purtroppo per lui quella via di fuga non era percorribile, e quindi è stato costretto a tornare sui suoi passi: nel frattempo, attirati dalla fuga improvvisa, i carabinieri si sono fermati per un accertamento. Ed è venuta fuori la droga.

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