Imu, l'Appe replica a Fiaip:
«Dati sballati, pagheremo di più»

È «battaglia» sull'impatto dell'Imu nei portafogli dei bergamaschi. Fiaip sostiene che non sarà un salasso. Appe (Associazione della proprietà edilizia) sostiene l'inaffidabilità dello stesso studio: si pagherà di più.

È «battaglia» sull'impatto dell'Imu nei portafogli dei bergamaschi. Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) sostiene che non impatterà poi così violentemente sulle tasche dei cittadini. Appe (Associazione provinciale della proprietà edilizia) sostiene l'inaffidabilità dello stesso studio e informa i bergamaschi che con l'Imu pagheranno inesorabilmente di più.

Il direttore di Appe-Confedilizia Bergamo replica alla Fiaip (i dati sono nell'allegato): «Nello studio ci sono sciocchezze enormi – afferma Antonello Pagani –. In passato la Cgia di Mestre ha fatto studi di ottimo livello, ma in questo caso non ne ha imbroccata una. Prima di parlare di “mucca pazza dell'immobiliare” si deve verificare l'attendibilità dello studio».

E aggiunge: «Si tratta di una bufala, dove tra l'altro si legge che Bergamo ci perderebbe comunque. La nostra città è nella lista delle “città che ci rimettono”, come cita lo studio di Cgia. È un settore delicatissimo e non si può entrare a gamba tesa».

Pagani sostiene la propria tesi, numeri alla mano: «Si passa da un momento in cui non si pagava ad uno in cui si paga. Abbiamo calcolato la vecchia Ici per un appartamento medio, con una rendita catastale pari a 800 euro. Compresa la deduzione dei 140 euro, un cittadino bergamasco avrebbe pagato di Ici 288,40 euro. Oggi lo stesso cittadino pagherebbe 337,6 euro, perché il coefficiente passa da 100 a 160».

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