Orti, anche in Bergamasca
si riscoprono antiche colture

Si chiamano «seeds severs» e la loro missione è quella di ricercare e diffondere sementi di varietà antiche, legate alle coltivazioni locali.
Si sono ritrovati per distribuire piantine di specie comuni o poco diffuse, tutte «ugualmente nobili».

Si chiamano «seeds severs» e la loro missione è quella di ricercare e diffondere sementi di varietà antiche, legate alle coltivazioni locali.
Si sono ritrovati nell'aia della cascina Pesenti a Grumello al Piano per distribuire piantine di specie comuni o poco diffuse, tutte «ugualmente nobili» come dice Giambattista Rossi, presidente del gruppo locale di Civiltà contadina, che ha promosso insieme al Movimento decrescita felice, la settima edizione della Festa della biodiversità bergamasca.

L'atmosfera agreste fa dimenticare di essere in città: sotto il portico centinaia di piantine, ognuna con una lunga storia alle spalle. «Da circa una decina di anni – spiega Rossi – raccogliamo e scambiamo semi di piante tipiche, ne abbiamo dati anche all'economista indiana Vandana Shiva nella sua recente visita a Bergamo».

Quest'anno si è deciso di far crescere le piantine e di distribuirle a chi è interessato a far crescere nel proprio orto o sul balcone pomodori e ortaggi. In cambio una piccola offerta giusto per coprire le spese, sperando che chi riceve la piantina si senta «responsabile» per essa. E se negli ultimi anni vanno di moda gli orti domestici, Rossi ci ricorda che le piante sul terrazzo non possono essere abbandonate a se stesse quando d'estate si va in vacanza. Chi sarà in grado di far crescere le proprie piantine e raccoglierne i frutti, si sarà procurato nuovi semi che potranno essere di nuovo riutilizzati.

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