Cronaca / Isola e Valle San Martino
Sabato 28 Aprile 2012
«Il riposo è un valore religioso»
Il 1° maggio riflessione sul lavoro
Un incontro con il mondo del lavoro nella giornata più importante, il 1° maggio, per riflettere sul lavoro e sul suo valore. Appuntamento martedì 1° maggio a Cisano Bergamasco con il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi.
Un incontro con il mondo del lavoro nella giornata più importante, il 1° maggio, per riflettere sul lavoro e sul suo valore. Appuntamento martedì 1° maggio a Cisano Bergamasco con il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi. L'incontro si svolgerà alle 16 in via Mayer 6, in occasione dell'Anno internazionale delle Coperative con una riflessione sulla «cooperazione della Cooperativa sociale». Alle 17 celebrazione eucaristica presso il Mollificio Sant'Ambrogio in località Tre Fontane, 20. (Per informazioni Centro Diocesano per la Pastorale Sociale Via Conventino, 8 - Tel. 035/4598550 – [email protected]).
Sempre sul primo maggio e sul tema del lavoro, il Centro diocesano per la Pastorale sociale ha stilato un documento di riflessione: «Il riposo festivo - vi si legge -, in particolare quello domenicale, prima ancora che per il valore religioso che esso riveste per i cristiani, va salvaguardato e promosso per ogni uomo proprio per il suo radicale valore umano e umanizzante, come liberazione dalle degenerazioni antisociali del lavoro umano e come condizione per un più pieno sviluppo della persona, nella totalità dei suoi valori e delle sue esigenze». «Chi abbia a cuore il benessere integrale della persona umana - continua il documento - non può allora non adoperarsi per difendere il significato antropologico, culturale, sociale e per il cristiano anche religioso della domenica e, in ogni caso, del giorno comune a tutti di riposo festivo tutelato per ciascuno, nella certezza che “salvare” la domenica non significa soltanto salvare un giorno della settimana. “Salvare” la domenica significa piuttosto “salvare” l'uomo stesso, cioè aiutare ogni uomo ad essere “più libero”, ad essere – in definitiva – “più uomo”».
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