Contro i ladri di cavi elettrici
ronde in strada in Val Cavallina

Il sole tramonta tra le nuvole, la gente torna a casa dal lavoro e a quell'ora sindaci e assessori escono per controllare che i lampioni si accendano. E che non ci siano in giro i ladri di cavi elettrici. Succede in alcuni paesi della Val Cavallina.

Il sole tramonta tra le nuvole, la gente torna a casa dal lavoro e a quell'ora sindaci e assessori escono per controllare che i lampioni si accendano. E che non ci siano in giro i ladri di cavi elettrici. Succede in alcuni paesi della Val Cavallina, dove ormai è psicosi per le raffiche di furti dei cavi in rame che collegano i lampioni alla rete elettrica interrata.

È accaduto a Casazza, a Vigano San Martino, a Berzo San Fermo, Ranzanico e Cenate Sopra. La tecnica dei ladri è collaudata: di giorno staccano l'energia elettrica dalla rete dell'illuminazione pubblica accedendo alle centraline, e di notte senza rischiare di restare fulminati passano per sfilare i cavi dai tombini accanto ai pali. Una tecnica che può fruttare dai cento ai 1.300 euro in rame. Qualche amministratore adesso ha deciso di dire basta, organizzandosi per mettere insieme delle «ronde» che nel tardo pomeriggio battono il paese per scoraggiare i furti e controllare che i lampioni di accendano. Così a Endine Gaiano.

«Qui i ladri hanno colpito a dicembre 2011 – spiega l'assessore alla Protezione civile e Lavori pubblici, Marzio Moretti –. Da allora giriamo a turno per le vie del paese, anche di notte, per controllare se i lampioni si accendono. A volte c'è anche il sindaco Angelo Pezzetti. Qui a Endine hanno portato via 70 metri di cavi in via Papa Giovanni XXIII, un furto che sarà fruttato poche centinaia di euro, ma a noi costa anche il ripristino della linea». Sulla scia di Marzio Moretti si inserisce l'assessore alla Sicurezza di Casazza, Fiorenzo Cortesi, che ha dato il via alle «ronde» dopo il furto di pochi giorni fa in via Fermi.

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