Nuova casa di riposo a Scanzo
Il vescovo: «Un segno di gioia»

«Che in questo luogo si possa gustare la gioia che viene dalla fede». Il vescovo di Bergamo Francesco Beschi è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali della casa di riposo Casa Maria Consolatrice della fondazione Piccinelli di Scanzorosciate.

«Che in questo luogo si possa gustare la gioia che viene dalla fede. La meraviglia che Gesù ha suscitato è che ha portato gioia laddove sembrava impossibile. La croce e la gioia potrebbero sembrare lontane come il polo sud e il polo nord. Ma proprio quel segno di tristezza è diventato il segno della gioia, perché segno dell'amore».

Il vescovo di Bergamo Francesco Beschi ha spiegato il significato della gioia espressa dalla fede in occasione della Messa nella cappella della casa di riposo Casa Maria Consolatrice della fondazione Piccinelli di Scanzorosciate, durante la cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali, concelebrata dal delegato vescovile monsignor Lucio Carminati e dai tredici sacerdoti ospiti presso la struttura.

La Rsa, che ospita 210 persone, è stata oggetto di alcuni lavori di restyling iniziati nel 2008 e oggi conclusi, che hanno radicalmente rinnovato gli spazi della struttura donata dai conti Piccinelli ottant'anni fa. «Questo luogo deve essere espressione quotidiana di ciò che dice Gesù – ha detto monsignor Beschi – testimonianza di un amore vicendevole. Un invito ad amare è rivolto anche alle persone anziane, attraverso un sorriso, un grazie o una preghiera». Un pensiero anche per chi lavora nella struttura: «Un lavoro assai delicato – afferma il vescovo – che ha a che fare con persone che vivono momenti delicati della loro esistenza. Per questo esprimo un grazie corale a tutti coloro che lavorano nella casa, alla comunità delle suore orsoline e al cappellano don Adelio Coter». In seguito alla Santa Messa il taglio del nastro e la visita ai locali, interamente rinnovati, alla presenza delle numerose autorità. I lavori hanno impegnato la diocesi per 15 milioni di euro.

La costruzione è stata integrata con un nuovo corpo di fabbrica ed è stata radicalmente rinnovata, secondo le richieste della Regione, mantenendo i posti originari ma organizzati con spazi molto più ampi. Previsti anche 28 posti di ricovero di sollievo e una residenza per i sacerdoti anziani della diocesi.

A presenziare alla cerimonia la famiglia Piccinelli: «In questa casa cerchiamo di fare qualcosa per le sofferenze delle persone – spiega commosso il conte Piero Piccinelli –, ma senza la fede e la divina provvidenza non faremmo niente. Oltre alla fede tanto fanno anche le persone. Voglio ricordare madre Alipia Colombo, faro spirituale e buona amministratrice. Il legame speciale che abbiamo sempre avuto con il vescovo, iniziato anni fa con la donazione da parte di mio nonno, viene oggi rinnovato. Lavoriamo con la gioia del mettersi al servizio del bene». Ricordato da tutti anche monsignor Aldo Nicoli, «che si è speso per quest'opera» ha detto monsignor Carminati. Sono intervenuti alla cerimonia Fabrizio Ondei, direttore della struttura, l'architetto Giuseppe Capetti, direttore dei lavori, Marcello Raimondi per Regione Lombardia, Giuseppe Bettoni dell'Asl, Davide Casati, vicesindaco di Scanzorosciate, Gabriele Gabbiadini, sindaco di Pedrengo e Francesco Benigni, consigliere comunale di Bergamo.

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