Fisco, i commercialisti in campo:
si propongono come «mediatori»

I commercialisti di Bergamo non ci stanno al pugno di ferro tra i cittadini e il fisco, che in questi giorni è sfociato anche in situazioni drammatiche. Per questo « intendono proporsi come "mediatori" nel rapporto tra Stato e contribuenti».

I commercialisti di Bergamo non ci stanno al pugno di ferro tra i cittadini e il fisco, che in questi giorni è sfociato anche in situazioni drammatiche e certamente pericolose per l'equilibrio sociale ed economico di tutto il Paese.

Per questo, si legge in un comunicato, «in virtù della competenza ed autorevolezza maturate sul campo in tanti anni, intendono proporsi come "mediatori" nel rapporto tra Stato e contribuenti, esprimendo allo stesso tempo la propria solidarietà al personale dell'Agenzia delle Entrate e di Equitalia, per i gravi episodi di violenza che sono stati perpetrati ai loro danni in questi ultimi mesi».

A farsi portavoce di un sentimento diffuso tra i professionisti bergamaschi è il presidente dell'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo, Alberto Carrara, che sottolinea con forza «la disponibilità sua e dei suoi colleghi a lavorare a fianco dei contribuenti per rendere meno critico l'operato dell'Agenzia delle Entrate e delle altre istituzioni con cui i cittadini si devono confrontare».

«Quanto è avvenuto rappresenta una non accettabile estremizzazione di un sentimento di malessere e confusione diffusa in questo periodo di grave crisi economica – ha dichiarato Alberto Carrara -. La nostra categoria professionale non intende lasciare che il crescente senso di esasperazione dei contribuenti segua il proprio inevitabile corso, ma si sente chiamata, al pari delle Agenzie delle Entrate e di Equitalia e dei contribuenti, a un grande sforzo e prova di maturità imposte dalla gravità della situazione economica  e delle tensioni sociali del nostro Paese».

Parole che, conclude il comunicato, esprimono una forte volontà di mettersi in gioco, a favore delle istituzioni, dei cittadini e per la tenuta della coesione sociale del Paese, vista come reale alternativa a populismi e divisioni che rischiano di essere controproducenti rispetto ai bisogni di tutti.

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