«Grande cuore di poliziotto»
L'addio di Albino a Tambone

«Aveva un grande cuore, era un poliziotto buono. Un amico di tutti, generoso e disponibile, non era mai capace di dire di no» Così è stato ricordato, durante i funerali, Domenico Tambone, l'ex poliziotto della questura di Bergamo, morto giovedì 17 maggio a 64 anni.

«Aveva un grande cuore, era un poliziotto buono. Un amico di tutti, generoso e disponibile, non era mai capace di dire di no» Così è stato ricordato, durante i funerali, Domenico Tambone, l'ex poliziotto della questura di Bergamo, morto giovedì 17 maggio a 64 anni.

Tambone era molto conosciuto a Bergamo, non solo per ragioni legate alla sua professione (è stato una delle colonne portanti della Digos), ma soprattutto per il suo impegno nel campo dello sport e del volontariato. Da tutti soprannominato Mimmo, pugliese d'origine, abitava ad Albino. Ha lasciato la moglie Adriana e i figli Matteo, Marco e Laura.

I funerale nella chiesa parrocchiale di Albino, gremita. Silenzio e commozione nella piazza antistante la chiesa all'arrivo della bara. Sopra il feretro una sciarpa del Club Amici dell'Atalanta, presente nella parrocchiale anche con un labaro, e una della Polisportiva Albinese.

Alla funzione, presieduta da Nunzio Corti, dei padri Cappuccini, e del parroco di Albino, don Giuseppe Locatelli, hanno partecipato molti ex colleghi. Presenti anche Francesca Ferraro, dirigente della Digos, e Giorgio Grasso, vice dirigente delle Volanti, e una rappresentanza della sezione sportiva della polizia, di cui Tambone era presidente.

«Indossiamo una divisa, ma il nostro primo obiettivo è quello di stare in mezzo alla gente», amava ripetere Tambone. E durante l'omelia padre Nunzio ha ricordato proprio il grande amore verso il prossimo dell'ex poliziotto che aveva tre famiglie: quella a casa con la moglie e i figli, quella della polizia e quella dei bambini orfani africani di padre Fulgenzio in Tanzania.

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